Se anche una serie Netflix può far scoppiare un caso diplomatico

Si tratta di Emily in Paris: il ministro della Cultura ucraino si è lamentato per la rappresentazione stereotipata del personaggio di Petra

03/01/2022 di Redazione

Non è la prima volta che accade: proteste diplomatiche, da parte delle istituzioni di un Paese, per i contenuti di una serie tv pubblicata su Netflix. Questa volta le rimostranze sono arrivate direttamente dall’Ucraina, con il ministro della Cultura locale Oleksandr Tkachenko che – via Telegram – si è lamentato per come la produzione di Netflix, Emily in Paris, abbia deciso di rappresentare una cittadina ucraina, il personaggio di Petra, interpretato dall’attrice Daria Panchenko. Quest’ultima, oltre allo stile e all’abbigliamento molto caricaturali, si rende protagonista di un furto insieme alla protagonista.

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Ucraina contro Netflix per la rappresentazione di Petra in Emily in Paris

«In Emily in Paris, abbiamo un’immagine caricaturale di una donna ucraina che è inaccettabile. È anche offensiva – ha scritto il ministro Tkachenko su Telegram – È così che vengono visti gli ucraini all’estero?». Stando a quanto riportato dai media, inoltre, sempre il titolare del dicastero della Cultura avrebbe inviato una lettera ufficiale di proteste all’OTT dello streaming.

Il caso, in Ucraina, è diventato molto popolare sui social network, tanto che alcuni post pubblicati su Instagram che parlano della rappresentazione di Petra nella serie Emily in Paris hanno raggiunto migliaia di interazioni.

Non è la prima volta, del resto, che Netflix finisce nell’occhio del ciclone per una disattenzione, una rappresentazione caricaturale o un errore di geopolitica. Ricordiamo, ad esempio, quanto accaduto con il Vietnam a luglio: un film di spionaggio internazionale, Pine Gap (si tratta di una produzione australiana), che ha avuto visibilità sulla piattaforma di streaming è stato accusato dalle autorità vietnamite di trasmettere reiterate immagini non conformi all’attuale situazione politica del Paese del sud-est asiatico. Nella fattispecie, veniva mostrata una cartina del Mar Cinese meridionale in cui venivano ascritti alla Cina dei territori vietnamiti che la Repubblica Popolare aveva riconosciuto come suoi, ma solo unilateralmente, senza il consenso della comunità internazionale.

Casi di scuola che dimostrano al meglio come una piattaforma di streaming – un servizio molto popolare che contribuisce a diffondere la cultura cinematografica in tutto il mondo – debba sempre e comunque fare i conti con i contenuti che propone. Il rischio è quello di scatenare dei veri e propri casi diplomatici a livello internazionale, come avvenuto in Ucraina.

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