Gli insulti ad Andrea Camilleri dopo il suo malore: «Starà affogando nel suo vomito»

L’amore vince su tutto, ma non sui social. Come spesso accade in queste occasioni, anche la notizia del malore e delle gravi condizioni in cui versa Andrea Camilleri si è trasformata nella classica occasione per liberare le dita dei leoni da tastiera che hanno deciso di disinteressarsi della salute dello scrittore siciliano per vomitare il loro odio sui social. E per trovare i commenti più vergognosi basta farsi un giro dei social. Per esempio, sotto l’articolo che annuncia il ricovero in codice rosso di Camilleri al Santo Spirito di Roma di Libero Quotidiano, è stato aperto il festival dell’insulto libero.

«Mi dispiace per lui, forse si è affogato nel suo stesso vomito che ha gettato con le Sue dichiarazioni su Salvini. Detto questo spero si riprenda», recita il commento contro Camilleri che ha ottenuto più like sotto l’articolo pubblicato da Libero sui suoi canali social. «Eeee, chi sputa in aria gli casca in faccia», sostiene un altro utente che, a quanto pare, non si lascia frenare neanche dalle gravi notizie arrivate dall’Ospedale Santo Spirito. Il cliché, dunque, è sempre lo stesso: se si tocca il «Capitano» non c’è malore che tenga. Anzi, le condizioni mediche diventano un motivo per esultare. E questa è la vergogna dei social che hanno sdoganato questo sfogatoio.

Lo sfogatoio social dopo il malore di Camilleri

Penso che a poche persone dispiace per ciò che gli è accaduto. Io ne faccio parte, molte persone più buone e altruiste sono meno curate di lui», scrive una donna in un commento dall’alto populismo e rigorosamente in caps lock – il comune maiuscoletto che, nei testi scritti, equivale a urlare. «Aici imparasa a augurare la disgrazia agli altri scemo di sinistra», scrive un altro utente in un italiano stentato, ma comprensibile a chi frequenta i social. Almeno nelle sue intenzioni.

E ora attenti al prossimo che insulterà Salvini

E sotto a quell’articolo di Libero (preso come esempio, ma sui social i vari commenti denigratori si stanno diffondendo a macchia d’olio anche per quel che riguarda le altre testate) c’è anche chi fa della becera ironia, decontestualizzando le frasi stesse di Camilleri: «Sarà stata colpa sicuramente dei fascisti!». E poi chi passa alle velate minacce: «E ora chi offende Salvini? Speriamo che si calmi, altrimenti il prossimo sarà. Chissà…», condito da un numero indefinito di puntini di sospensione.

(foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI)

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