In cosa Calenda sta sbagliando nel suo sbarco su TikTok
Carlo Calenda, leader di Azione, da qualche giorno è sbarcato su TikTok. Ma nel modo in cui usa la piattaforma qualcosa non va, ecco in che modo potrebbe migliorare e cosa non dovrebbe dare per scontato
29/08/2022 di Giorgia Giangrande
Anche Carlo Calenda è su TikTok. Che un leader politico utilizzi questa piattaforma, però, non ci stupisce. Già da tempo altre personalità appartenenti alla politica italiana hanno creato un loro profilo su TikTok: Giorgia Meloni, Matteo Salvini o colui che in passato ha fatto proprio questi due «nomi e cognomi»: Giuseppe Conte. In occasione della campagna elettorale per le elezioni del 25 settembre, allora, anche Carlo Calenda ha pensato di aprire un suo profilo.
D’altronde, lo avevamo detto anche in questo articolo sui primi segni di campagna elettorale su TikTok, non utilizzare la piattaforma – anche per trattare tematiche legate alla situazione politica italiana attualmente in corso – sarebbe stato uno spreco. Come avere un amplificatore per farsi sentire da più persone e scegliere di non usarlo.
È anche vero, però, che se si sceglie di usare quell’amplificatore, bisogna usarlo bene. Altrimenti, meglio farsi sentire – bene – solamente dai più vicini. E, ritornando ai social network, meglio usare solamente quelli di cui si conosce il giusto utilizzo, i giusti tempi e i giusti formati per la condivisione dei contenuti.
Aspetto che, probabilmente, Carlo Calenda ha trascurato nel suo sbarco su TikTok
LEGGI ANCHE > Carlo Calenda su TikTok punta su un utilizzo «del tutto diverso» della piattaforma
Carlo Calenda è sbarcato su TikTok, ma senza equipaggio
L’esponente del Terzo Polo – nel suo video inaugurale, cioè quello con cui ha esordito su TikTok – ha messo le mani avanti. Queste sono state le sue premesse: dice di essere sbarcato su TikTok nonostante non sappia ballare; nonostante non sappia dare consigli di make-up; bensì, è sbarcato per parlare di politica, libri, cultura, mostre, eventi. Così facendo, dice Calenda, «possiamo provare ad usare questo strumento in modo del tutto diverso».
@carlocalendaofficial Sbarchiamo su tik tok. Facciamo sul serio anche qui, proviamoci insieme. #neiperte ♬ suono originale – CarloCalendaOfficial
Alt! Facciamo un passo indietro. Audio nastro che si riavvolge.
La piattaforma a cui Calenda allude quando dice di non sapere ballare non è TikTok o, meglio, non è il TikTok di chi lo vive, bensì quello dei luoghi comuni e di chi ancora è restio a credere che la piattaforma sia un ottimo spazio-contenitore di progetti molto interessanti. Ma ecco che ritorna – puntuale come per tutti coloro che non sono mai entrati nell’app – l’etichetta TikTok-balletti.
Per quanto la piattaforma raccolga l’eredità di Musical.ly – un’app che, effettivamente, veniva usata per condividere le proprie coreografie – riteniamo che parlare ancora oggi di TikTok in questo modo, relegandola quindi nello status della frivolezza e della leggerezza, sia un atto di grande superficialità.
Arte, cultura e politica non sono una novità su TikTok
Come se non bastasse, Calenda si autoproclama poi avanguardista: userà la piattaforma in modo «diverso». E lo dice riferendosi alla tipologia di contenuti che porterà sul suo canale: politica, libri, cultura.
Ma in realtà tutto questo, su TikTok, c’è già. Di politica e di divulgatori politici ce ne sono così tanti che TikTok ha dovuto creare, qualche giorno fa, un apposito Centro Elezioni all’interno dell’app.
Di libri e di letture se ne parla così tanto che TikTok, in maniera ricorsiva, organizza e spinge il trend #BookTok. Per dare un’idea, l’hashtag #Booktok è stato visualizzato oltre 73 miliardi di volte.
Più in generale, già dal 2020, la piattaforma aveva amplificato e diversificato i suoi contenuti con video di taglio educativo e didattico lanciando il programma #ImparaConTikTok, contenuti che si affiancano a quelli di intrattenimento. Un cambiamento che è partito proprio dagli utenti e dalla loro costante condivisione e infusione di conoscenze di vario tipo: scienze, astronomia, fisica, matematica, chimica, storia. Da anni, ormai, l’apprendimento è accessibile a chiunque sfruttando la creatività degli utenti. I contenuti condivisi dai creator che coprono una vasta gamma di categorie sono innumerevoli, tanto che il tag ufficiale in questi anni è stato visualizzato oltre 32 miliardi di volte ed è tra gli hashtag più popolari su TikTok in Italia.
Caro Calenda, TikTok richiede il formato 9:16
Ritornando poi al se vuoi usare l’amplificatore, devi saperlo usare, ecco che Carlo Calenda – a pochi giorni dal suo sbarco – ci dà la prova palese di come non soltanto sembra che non sia mai entro su TikTok, ma anche che – entrando – non si sia attrezzato in modo adeguato. Per dirne una: pubblica i video in 16:9, cioè in orizzontale, quando è risaputo che la peculiarità di TikTok sia proprio il formato verticale (come lo è per le Storie e i Reel di Instagram).
A tal proposito, diversi utenti nei commenti glielo hanno fatto notare: «Ma i video in orizzontale su TikTok?». Il creator da 280k followers @scienzaedintorni, probabilmente rivolgendosi allo staff del leader, scrive: «Ragazzi: ottimo che Calenda sia arrivato su Tiktok, ma dovete farglielo usare bene, non è YouTube o la tv».
Un commento come centinaia di altri. Da parte dei creators della piattaforma, cioè di coloro che la usano abitualmente, che ci lavorano, che in questi anni hanno seguito ogni evoluzione o introduzione di nuove funzionalità, sembra palesarsi una voce corale, sintetizzata dal commento di Francesco Alioto, un altro tiktoker piuttosto conosciuto: «Benvenuto su TikTok dove si diffonde conoscenza e dove non si vede un balletto dal 2017. Parlare di politica e cultura è molto comune qui. Wake uppp».
Lo sbarco di Calenda – come lui stesso lo ha definito – sembra aver determinato un incontro generazionale: da una parte la Generazione Z, gli autoctoni, coloro che vedono TikTok come la loro casa, il loro spazio; dall’altra, la generazione dei padri, però, di quelli disattenti, di quelli che minimizzano le dinamiche dei ragazzi e quando vi si avvicinano lo fanno in una maniera che, talvolta, può apparire anche goffa.
Dagli incontri, però, si può trarre anche molta ricchezza. E siccome in campagna elettorale ogni dettaglio può essere determinante per guadagnare o perdere la ricchezza di un voto, non sarebbe stato forse il caso di giungere sulle coste di TikTok con un buon equipaggio (ed equipaggiamento)?