La bufale su alcune diete che vengono proposte attraverso il “marketing” | RICETTA ROSSA

La dottoressa Elena Dogliotti, consulente scientifico della Fondazione Veronesi, ci ha spiegato quali sono i luoghi comuni più diffusi e da cosa bisogna guardarsi

25/10/2023 di Redazione Giornalettismo

Si fa presto a dire dieta. C’è quella del gelato, quella del minestrone, quella della singola tipologia di frutta. I siti di news, blog specializzati, pagine e account sui social network sono pieni di consigli che dovrebbero servire a farci dimagrire e che, in realtà, potrebbero essere dannosi per la salute. Una delle cose che abbiamo ascoltato di più, soprattutto dagli esperti che quotidianamente studiano e si occupano di queste tematiche, è che non esiste una dieta valida per tutti, ma che il regime alimentare va sicuramente studiato sulla base delle caratteristiche e delle abitudini delle persone. Per orientarsi in questo mare magnum, abbiamo chiesto aiuto alla dottoressa Elena Dogliotti, laureata in Scienze biologiche e specializzata in Scienze dell’Alimentazione presso l’Università degli Studi di Milano, attuale consulente scientifico della Fondazione Veronesi. Un parere autorevole che ci ha guidato attraverso le varie indicazioni che abbiamo studiato e raccolto nell’ecosistema digitale.

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Bufale sulle diete, i luoghi comuni più diffusi spiegati dalla dottoressa Elena Dogliotti

«Sicuramente sulle diete le cose più frequenti sono quelle semplici da seguire, che sono miracolose e con pochissima fatica si può mangiare tutto quello che si vuole – ha detto nel corso di questa puntata di Ricetta Rossa, il format di Giornalettismo che aiuta gli utenti a orientarsi attraverso la disinformazione di ambito sanitario -. Queste sono quelle che attirano di più, ma ce ne sono altre come quelle presentate con “non ve l’hanno detto fino adesso, ma c’è il segreto della dieta del…”. Ovvero, quelle monotematiche. Queste sono le fake news più frequenti. Ovviamente non c’è nulla di miracoloso nelle diete. Occorre focalizzarsi su un’alimentazione il più varia e andare, quando possibile, da uno specialista per poter avere un qualcosa di personalizzato. Perché quello è importante».

Di diete sui social network si è parlato tantissimo e si continua a parlare ancora oggi. L’analisi dei contenuti che abbiamo fatto su Twitter, tuttavia, mostra un dato curioso. Nel primo trimestre del 2019 e nel terzo trimestre del 2021, la quantità di tweet contenenti le parole legate alla sfera semantica delle diete è più alta, mentre si registra un brusco crollo tra 2020 e il 2021. Possibile che il periodo del covid – che spesso è stato foriero delle peggiori fake news – abbia invece avuto un effetto bloccante sulla diffusione della disinformazione legata alle diete? In realtà, in quella fase storica, la disinformazione maggiore legata a questo tipo di tematica era di secondo livello: si parlava dell’eventuale incidenza delle diete sulle infezioni da Covid 19 e della distribuzione della pandemia collegata a questo tipo di fattore. Resta il fatto che, da qualsiasi parte provenga, la disinformazione su questo argomento rischia davvero di essere pericolosa per la salute delle persone.

«Diventa una dieta pericolosa quella che non assicura i fabbisogni nutrizionali per l’organismo e che viene prolungata, magari, per molto tempo – spiega la dottoressa Dogliotti -. È fondamentale non soltanto capire l’obiettivo che si vuole raggiungere, ma pensare sempre alla salute. Se l’obiettivo della salute vuol dire anche perdere massa grassa, ben venga. Non necessariamente, però, questo è l’obiettivo principale. Poi si devono valutare non solo le caratteristiche fisiologiche della persona, ma anche lo stile di vita, le abitudini, le preferenze e i gusti. Perché anche l’aspetto psicologico è assolutamente da non trascurare».

Binomi come “dieta miracolosa” o trinomi come “dieta in mesi” – se interpretati in maniera scorretta – causano un grave disordine informativo: «Come perdita immediata basta segarsi via un arto. Allora sì che è davvero molto rischioso. Scherzi a parte: per una perdita di peso veloce il rischio è quello di affidarsi a diete eccessivamente ipocaloriche, quindi con un fabbisogno molto al di sotto delle proprie necessità, che può portare oltre alla malnutrizione, anche a disturbi del metabolismo, disturbi ormonali e disturbi dal punto di vista psicologico».

In ogni caso, il sentiment sui social network è estremamente bipartito e polarizzato. Le due principali emozioni che si associano alle discussioni a proposito di diete sono il facile entusiasmo (e allora dovremmo ricollegarlo a tweet che sponsorizzano in modo enfatico diete cosiddette miracolose) o la rabbia per queste stesse diete (probabilmente sono messaggi lanciati da chi mette in discussione queste stesse diete). Non sono estranei nemmeno l’hate speech e il sarcasmo quando si effettuano discussioni sulle diete a mezzo social. In ogni caso, non bisogna perdere il focus rispetto all’efficacia scientifica delle diete: «La cosa più importante – conclude la dottoressa Dogliotti – è quella di mettere al centro la propria salute. Per questo motivo, nel momento in cui anche chi ha provato tanti regimi alimentari e non ha ottenuto successo, quindi è attratto da questi “specchietti per le allodole”, è importante che si affidi a specialisti, a professionisti. Soltanto così può avere più chance di riuscita, senza conseguenze per la salute».

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