Bocciato l’accordo sulla Brexit siglato da Theresa May con l’Unione Europea

15/01/2019 di Enzo Boldi

Si riapre la partita della Brexit: l’accordo sul divorzio dall’Ue raggiunto a novembre dalla premier Tory, Theresa May, con Bruxelles è stato bocciato stasera dalla Camera dei Comuni britannica con 432 no contro 202 sì. La ratifica è stata negata con uno scarto di 239 voti, molto pesante per il governo. Theresa May, già qualche settimana fa, aveva superato la sfiducia del suo partito con oltre cento conservatori ribelli che le votarono contro. Il leader dei laburisti Jeremy Corbyn ha annunciato una mozione di sfiducia nei confronti della premier. Il voto ci sarà domani sera e, qualora Theresa May dove uscirne indenne, ha promesso che tornerà a Bruxelles per un nuovo accordo.

La reazione di Jean-Claude Juncker

«Chiedo al Regno Unito di chiarire le proprie intenzioni non appena possibile, il tempo è quasi esaurito – ha dichiarato il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker dopo il voto che ha bocciato gli accordi sulla Brexit -. Il rischio di un ritiro disordinato del Regno Unito dall’Ue è aumentato con il voto di stasera. Anche se non vogliamo che succeda, la Commissione Europea continuerà il lavoro di emergenza per aiutare a far sì che l’Ue sia pienamente preparata».

Le parole di Tusk

«L’Ue a 27 rimarrà unita e responsabile come lo è stata durante l’intero processo e cercherà di ridurre i danni causati dalla Brexit – ha spiegato il portavoce del Consiglio europeo, Donald Tusk -. Siamo dispiaciuti dall’esito del voto e chiediamo al governo britannico di chiarire le sue intenzione rispetto ai suoi prossimi passi il più presto possibile. L’Unione continuerà i preparativi per tutti gli esiti, incluso uno scenario di mancato accordo. Il rischio di un’uscita disordinata è aumentato con questo voto e, anche se non vogliamo che questo accada, saremo pronti».

Theresa May: «La Brexit è la volontà del popolo britannico»

Theresa May, a meno di un’ora dal voto in Aula dei Comuni aveva richiamato l’attenzione sull’eventuale, ma probabile, vittoria del no: «In caso di esito negativo, il tutto si tradurrebbe in incertezza, divisioni e nel rischi concreto di no deal o di no Brexit. Se dovesse passare la linea della bocciatura per l’intesa raggiunta con le istituzioni europee, occorre sottolineare che l’Unione Europa non prenderà in considerazione alcun accordo alternativo a quanto già siglato nelle settimane scorse. Il primo ministro del Regno Unito, ha comunque confermato che non si dimetterà anche in caso di bocciatura dell’accordo.

La posizione di Corbyn

Mentre Theresa May ribadiva come la Brexit fosse il risultato di una espressa volontà del popolo britannico, il suo grande oppositore Jeremy Corbyn, leader dei laburisti, già pensava al futuro del Paese: «Spero che stasera questa Camera boccerà l’accordo siglato con l’Europa, in modo di andare verso nuove elezioni generali per dare un nuovo governo alla Gran Bretagna». Un auspicio o una verità, anche se pare improbabile l’avvio di una nuova trattativa con la UE o di un nuovo referendum interno.

Gli emendamenti ritirati e la deputata incinta

Per accelerare le operazioni di voto, sono stati ritirati tre emendamenti su quattro delle opposizioni. L’unico che è stato votato è quello proposto dal  deputato Tory ‘brexiteer’ John Barron, nato per mettere i bastoni fra le ruote al backstop sull’Irlanda del Nord in caso di attivazione, ma la mozione è stata bocciata dalla Camera dei Comuni. Una nota curiosa riguarda una deputata laburista, Tulip Siddiq, che proprio oggi aveva programmato il proprio parto cesareo, ma ha rimandato il tutto per essere presente in Aula al momento della votazione.

(foto di copertina: Dinendra Haria/SOPA Images via ZUMA Wire)

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