Affidamenti illeciti, il prefetto sospende il sindaco Pd di Bibbiano
08/07/2019 di Enzo Boldi
Il prefetto di Reggio Emilia ha disposto la sospensione dagli incarichi pubblici e istituzionali di Andrea Carletti, il sindaco di Bibbiano (eletto nelle file del Partito Democratico) arrestato con l’accusa di abuso d’ufficio nella triste vicenda degli affidamenti illeciti. Una storia che ha portato alla luce non solo le violenze psicologiche sui minori da parte degli psico-terapeuti, ma anche un vero e proprio sistema criminale. La decisione è stata presa e attuata sfruttando la legge Severino.
Il sindaco – ora sospeso – di Bibbiano non è stato solamente messo in stand-by per il suo ruolo di primo cittadino, ma anche «dal diritto alla carica di consigliere provinciale e dalla delega alle politiche sociali che aveva all’interno dell’Unione dei Comuni della Val d’Enza». Il suo ruolo, secondo le indagini portate avanti dalla Procura di Reggio Emilia e con l’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ condotta dall’Arma dei Carabinieri, sarebbe stato di primo piano nella questione degli affidamenti illeciti.
Il sindaco di Bibbiano è stato sospeso dalla sua carica
La decisione è arrivata martedì scorso (2 luglio) ma è stata resa nota solamente nelle ultime ore. Il sindaco Pd di Bibbiano è ancora gli arresti domiciliari, dopo la conferma di questa misura cautelare arrivata nella giornata di ieri da parte del gip di Reggio Emilia. La sospensione dagli incarichi istituzionali, in base alla legge Severino, è comunque un atto dovuto perché, con il suo stato giudiziario in bilico, non ha le facoltà e le possibilità di ricoprire alcuna carica.
Lo scandalo degli affidamenti illeciti a Reggio Emilia
Il timone del comune di Bibbiano, dunque, passa nelle mani del vicesindaco Paola Tognoni – sempre in quota Pd -. Nel frattempo proseguono le indagini non solo sugli affidamenti illeciti già denunciati, ma anche sulle vessazioni psicologiche inflitte ai bambini. Si parla di lavaggi del cervello per convincere i minori ad aver subito maltrattamenti da parte dei loro genitori. Con questo orribile gioco sulla pelle dei più piccoli, si puntava a togliere i figli dalla gestione di padre e madre, per poi affidarli ad altre coppie, dietro pagamento.