Le piattaforme che danno una svolta al turismo digitale, l’app Bepart | VIAGGIARE INFORMATICI

L'abbiamo scoperta insieme alla travel blogger Giuliana Piazzese

18/01/2022 di Redazione

Scoprire che un murale può avere anche un’altra vita, rispetto a quella immobile che – normalmente – immaginiamo per lui. Un disegno su parete, che ultimamente è diventato un modo artistico per riqualificare o impreziosire i quartieri di metropoli, città o anche piccoli villaggi, può anche animarsi, grazie alla realtà virtuale e a un’applicazione. Bepart è il progetto che punta a costruire una sorta di mappatura di un vero e proprio museo a cielo aperto e di dare una vita ai pezzi che compongono questa collezione. Per il nostro format Viaggiare Informatici – che da qualche settimana ci permette di raccontare tutte quelle innovazioni che hanno permesso di dare una svolta digitale ai nostri spostamenti turistici -, Andrea Petroni ha intervistato Giuliana Piazzese, la cui pagina Instagram e il blog Inciampando si occupano da sempre dei dettagli più speciali di un’esperienza di viaggio.

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Bepart, cos’è e come ce la presenta Giuliana Piazzese

«I murales sono ancora di tendenza – ha detto Giuliana Piazzese, travel blogger palermitana -, anzi la community degli appassionati sta aumentando sempre di più. Perché adesso non ci sono più i soliti graffiti, ma delle vere e proprie opere d’arte». L’app Bepart, anche a Palermo, punta a valorizzare proprio queste opere d’arte di cui parla Giuliana Piazzese. E lo fa in un modo estremamente originale: non soltanto traccia una mappa dei principali punti di interesse nelle varie città caratterizzate dai murales, ma – ogni qualvolta un utente sarà in prossimità del murale stesso, attraverso un marker da inquadrare – l’opera d’arte vivrà di vita propria, con animazioni ed effetti sonori. Lo strumento rappresenta sicuramente una innovazione significativa, dal momento che – in base al parere degli esperti del settore – la community che si informa e che sta attenta alle novità legate al mondo dei murales è più forte e attiva che mai.

L’app, insomma, che aggiunge un elemento virtuale a un altro della vita reale. Un aspetto che Giornalettismo prende spesso in considerazione: oggi, infatti, le potenzialità che ci mettono a disposizione le tecnologie digitali si rispecchiano sempre più spesso nella nostra vita offline: «Credo che non si possa più fare una scissione tra reale e virtuale: tutta la nostra vita è una intersezione tra questi due mondi. Un’app come BePart credo possa stimolare anche quelle persone che non hanno ancora avuto modo di apprezzare a fondo la street art, permettendo loro di scoprire nuovi artisti».

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