Belpietro ‘smorza’ le polemiche sull’americano bendato chiedendo: «E allora Bibbiano?»

Oramai siam entrati in un circolo vizioso da cui sembra non sia possibile uscire. Seguendo un trend social, anche su alcuni giornali – uno in particolare – prosegue con la sua ‘battaglia’ al suon di quello che sembra essere un vero e proprio tormentone social-politico: «E allora Bibbiano?». Secondo Maurizio Belpietro, direttore del quotidiano La Verità, infatti non ci si può indignare per l’errore di qualche carabiniere che ha fatto crollare lo Stato di diritto bendando Elder Finnegan Lee – il ragazzo americano (non il reo confesso) coinvolto nell’indagine per la barbara uccisione del vice brigadiere Mario Cerciello Rega -, perché non lo si fa per i bambini di Bibbiano.

E a decidere che non si è abbastanza indignati per la vicenda degli affidamenti illeciti è lo stesso Maurizio Belpietro che, da giornalista navigato, dovrebbe conoscere gli effetti e i riverberi della stampa (intesa come mondo dell’informazione in generale) sui fatti di contingenza, quindi sulle notizie ‘più fresche’. Ma per lui non ha senso indignarsi per la foto del ragazzo americano bendato in caserma dai carabinieri (con la foto diffusa direttamente dai carabinieri, anche se non si sa ancora il motivo). Le violazioni dello Stato di diritto – la cui sottolineatura non vuol dire una ‘santificazione’ dell’indagato, ma solamente un racconto dei fatti in base all’ordinamento legislativo italiano – viene prevaricato dal populismo. E a giocare sulla pelle dei bambini sono proprio pensieri come questi.

Per Belpietro viene prima Bibbiano

«Uno Stato che attraverso dei suoi dipendenti ruba i bambini per darli a qualcuno che magari ci lucra, non pare indignare così tanto rispetto a un presunto assassino portato in caserma con una benda sugli occhi – scrive Belpietro nel suo editoriale -. Il giovanotto ammanettato a una sedia non è stato né picchiato né torturato, prova ne sia che l’interrogatorio di garanzia è avvenuto, come certifica il gip, alla presenza del suo avvocato e davanti al giudice, né il diciottenne né il suo legale hanno mai denunciato maltrattamenti. E allora perché quella fotografia circolata sui social fa venire i brividi e inorridisce?».

Le priorità in base al vento

Così scrive Maurizio Belpietro, secondo cui le violazioni dello Stato di diritto non devono essere affrontate perché ci sono casi più gravi. È giusto e sacrosanto parlare di Bibbiano, delle vittime di un sistema che – secondo le indagini, in attesa di un regolare processo – è marcio e vede in primis vittime minorenni. Ma negare altre questioni a suon di hashtag populistici è privo di senso.

(foto di copertina:ANSA/ANGELO CARCONI)

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