BeReal: vita vera, ma non troppo

L'anti social network che piace alla Generazione Z

26/09/2022 di Giordana Battisti

BeReal è molto diverso dai social network che utilizziamo comunemente, come Instagram e TikTok. Ultimamente BeReal, noto per essere l'”anti instagram” ha conosciuto una grande crescita, soprattutto tra la Generazione Z. LEGGI ANCHE >Stavolta è TikTok a copiare BeReal, un’app francese che sta avendo successo

Il successo di BeReal, l’anti social network che piace alla Gen Z

Come suggerisce il nome, si tratta di un social dove non esistono filtri e non esiste la programmazione dei contenuti al fine di creare un feed ordinato, esteticamente piacevole e dunque, molto studiato. Il funzionamento di BeReal ormai è noto: gli utenti ricevono una notifica sul telefono ogni giorno, e ogni giorno a orari diversi. Dal momento in cui si clicca sulla notifica si può postare un contenuto: gli utenti hanno due minuti di tempo per scattare una foto di sé stessi e del luogo in cui ci si trova o di quello che si sta facendo.  L’obiettivo del social network lanciato nel 2020 dai francesi Alexis Barreyat e Kévin Perreauda è proprio quello di spingere le persone a mostrarsi senza filtri e soprattutto a condividere momenti di vita vera. Insomma, BeReal sembra essere nato per andare contro al concetto di «instagrammabile» che si è affermato sempre di più nel corso degli ultimi anni: luoghi bellissimi, eventi, foto studiate e modificate per rendere il proprio feed “perfetto”, quasi fosse una bella vetrina, non possono esistere su BeReal. Si tratta di una caratteristica apprezzata dalla Generazione Z, nota per l’utilizzo dei cosidetti Finsta, il secondo profilo su Instagram alternativo a quello “ufficiale” dove sentirsi liberi di pubblicare ciò che si vuole, tendenzialmente senza filtri. Il “mondo” di BeReal è abbastanza limitato, e questo dovrebbe rendere piacevole l’esperienza sul social network, come se ci si prendesse una pausa dai social pieni di immagini, video, musiche e stimoli in generale. Il feed di BeReal è limitato, perché si possono vedere solo i contenuti degli amici, quindi non compaiono pubblicità o post sponsorizzati di altri profili. Inoltre, solo se si pubblica un foto si possono vedere le foto dei propri amici: non c’è quindi la possibilità di guardare per ore i contenuti altrui come accade su Instagram o TikTok. In realtà, oltre alla parte di utenti che sembrano apprezzare l'”anti social network” che è BeReal, per molti non è che (un altro) semplice intrattenimento.  Su Twitter, per esempio, ci sono account che postano i “migliori BeReal” inoltrati dagli utenti, quindi quelli più divertenti o assurdi, come quello di questo ragazzo che posta da un’ambulanza:

Anche su TikTok, BeReal è un argomento diventato virale: l’hashtag #bereal ha quasi 2 miliardi di visualizzazioni e i video che lo contengono sono perlopiù ironici.

@glow_with_ola Won’t catch me slipping 😤 #fyp #xyzbca #comedу #ukcomedy #bereal #realgirl #relatable #ukmemes ♬ Real Girl – Mutya Buena
@albybaru96 #bereal ♬ solace sample… stop stealing my video – Julie D

Alcuni video su TikTok, come questo, svelano un meccanismo in realtà noto: è vero che su BeReal bisogna essere autentici, ma per chi è abituato al mondo patinato di Instagram questo forse è troppo. Capita che gli utenti ignorino la notifica nel momento in cui arriva per aprirla e postare in un secondo momento, quando si possono postare cose più interessanti.

La mia esperienza con BeReal

Ho provato anche io ad utilizzare BeReal e, come lamentano alcuni sui social, la notifica giornaliera arriva sempre nel momento meno opportuno, magari mentre sto lavorando o studiando. Dunque, mi sono ritrovata più di una volta a postare la foto della mia scrivania e un selfie poco allegro. Il contenuto assume una palette di grigi che, ammetto, non posterei mai su Instagram. Poco dopo aver pubblicato i miei primi BeReal una mia amica mi ha detto: «Che faccia stanca avevi in quel BeReal», suggerendo forse che l’utilizzo di un filtro sarebbe stato utile. Lo scopo di BeReal, piaccia o no, è proprio questo: mostrarci nelle nostre imperfezioni e dimostrare quanto anche la noia o l’ordinarietà sia una parte abbastanza importante delle vite di ognuno. Ovviamente, non è sempre così. Una delle notifiche è arrivata mentre uscivo dall’università dopo aver fatto un esame, così ho fotografato la strada che stavo percorrendo e un selfie in cui sorridevo soddisfatta: ho pensato solo dopo a quanto fosse potenzialmente pericoloso postare la foto del posto esatto in cui ci si trova in quel momento, e ho scoperto tramite le esperienze dirette condivise dagli utenti su altri social che la localizzazione è proprio uno dei problemi di BeReal, che “obbliga” a essere trasparenti anche sul luogo dove ci si trova. Oltre allo scopo per cui BeReal è stata pensata è chiaro la parte più leggera dell’utilizzo di un social che – comunque- non è vita vera, ma vita virtuale. Penso per esempio alla mia amica che mentre eravamo a fare aperitivo riceve la notifica di BeReal e mi dice: «Facciamo che la notifica la apro quando arriva il cibo così faccio una bella foto». Insomma, come se fosse Instagram.

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