Bancomat e carte di credito clonati, tutto quello che c’è da sapere

LA TUTELA DEL CLIENTE PER BANCA INTESA – È pur vero che con le tecnologie odierne le banche possono accorgersi di qualsiasi cosa. Un correntista di lungo corso di Intesa Sanpaolo è venuto a conoscenza della clonazione della propria carta di credito direttamente dalla filiale che aveva notato movimenti anomali ed aveva provveduto a bloccare il conto per poi emettere una nuova carta. In quell’occasione la banca non fece neanche la paternale allo sfortunato cliente, segno che l’azione era stata studiata nei minimi dettagli. Contestualmente è stato riferito al cliente che il suo conto sarebbe stato oggetto d’indagine in caso di richiesta di disconoscimento. Ad una domanda circa le modalità di questa verifica, l’impiegata ha risposto: «vengono analizzati tutti i movimenti per verificare se c’è una conformità. Se ci accorgiamo di un pagamento strano rispetto alla media o ad un’acquisto avvenuto in un luogo improbabile, allora scatta il blocco».

disconoscimento movimento quel che c'è da sapere

LA CARTA ASSICURATA DI UNICREDIT – Unicredit, membro del team Patti Chiari, prevede una propria copertura assicurativa per quanto riguarda le carte di credito, esattamente come avviene per la carta Oro di Intesa Sanpaolo. La Unicredit Classic, dal costo di 33 euro l’anno, contempla per il titolare una polizza infortuni durante un viaggio, una polizza relativa ad infortuni a seguito di scippi e rapine al momento del prelievo di contante, un’assicurazione sul furto di acquisti, dei prelievi e nel domicilio. Eventualmente, come spiegato in precedenza, in caso di furto e clonazione fa fede quanto previsto nel pacchetto “Patti Chiari”, quindi con franchigia a 150 euro e restituzione del denaro. Ricordiamo come la stessa Patti Chiari consiglia di rivolgersi all’arbitro qualora ci siano dubbi o perplessità, così da avere un’assistenza completa e sicura.

IL CONTRATTO FINECO – Ora occupiamoci della banca on-line Fineco, analizzando quello che prevede il suo contratto in caso di furto o smarrimento di una carta di debito o di credito. Ricordiamo che Fineco non appartiene al gruppo Patti Chiari e che quindi può sentirsi libera di proporre una sua offerta. Tuttavia la franchigia anche in questo caso è di 150 euro, che verrà sempre riconosciuta al titolare anche in caso di furto privo di dolo, perché, come recita il comma sette dell’articolo tre, seconda sezione del contratto: «Il Cliente è responsabile della custodia e del corretto utilizzo dei suddetti codici e risponde del loro indebito uso, comunque avvenuto, anche se in conseguenza di smarrimento o di furto». Ancora più chiaro il punto otto: «La divulgazione diretta o indiretta, totale o parziale, volontaria o involontaria dei propri codici a terzi ricade interamente sotto la responsabilità del Cliente. L’eventuale divulgazione verrà considerata dalla banca a tutti gli effetti come costitutiva di un mandato che autorizzi il terzo ad accedere ai servizi di cui al presente contratto».

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POSTPAY, LUCI ED OMBRE – Ora parliamo di Poste Italiane e la cosa si fa molto più complicata. Secondo il contratto garantito dai nuovi partner di Alitalia relativo alle Postepay, Il rischio principale è quello legato: «allo smarrimento o al furto della Carta da sola o con il PIN (Numero di Codice Personale) che potrebbero consentire l’ uso fraudolento della Carta. Questo rischio può essere ridotto al minimo se il Titolare della carta adotta le comuni regole di attenzione e prudenza (il PIN è segreto e non va comunicato a terzi; il PIN non deve essere scritto sulla Carta e non deve essere conservato insieme alla Carta stessa o con i documenti del Titolare). Il rischio di uso fraudolento della Carta inoltre è ridotto se, in caso di smarrimento o furto, il Titolare chiede immediatamente il blocco della carta al numero telefonico comunicato da Poste Italiane».

BANCOMAT CLONATO, DENUNCE E LUNGAGGINI – Quindi il titolare è il solo ed unico responsabile della conservazione della carta. Se questa dovesse essere clonata, circostanza confermata anche da un contatto a cui erano stati sottratti dei soldi per l’acquisto di voli con Ryanair, è necessario produrre una copia dei movimenti segnalando quelli da disconoscere insieme ad una denuncia presentata all’autorità giudiziaria al seguente indirizzo, comunicato da zerospese.org: Poste italiane SPA – Condirettore generale revisione interna banco posta reclami, Viale Europa, 175 – 00144 Roma. Solo che, come conferma zerospese, è necessario produrre numerose copie anche perché la risposta potrebbe non essere immediata perché il rimborso arriva a seguito di un’indagine condotta dalla polizia, come confermato dal malcapitato che ha riavuto i soldi indietro solo quando è stato appurato che l’acquirente non era lui.

LA DOMANDA SU FACEBOOK – A dimostrazione di quanto sia impegnativo avere una risposta positiva dalle Poste, proponiamo questa comunicazione comparsa Lunedi 19 agosto 2013 sulla pagina Facebook ufficiale di Poste Italiane. Il nome del protagonista è stato oscurato in ossequio alla privacy:

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BANCOMAT CLONATO, EVITIAMO ALMENO LA BEFFA – Il soggetto in questione ha conosciuto due clonazioni. Per la prima, relativa ad un conto Bancoposta, ha dovuto aspettare un anno per riavere indietro i soldi. Per quanto riguarda il conto Postepay viene invitato a contattare il numero gratuito, senza che venga spiegata la procedura ribadendo poi una cosa già detta nella presentazione del problema, ovvero il fatto di aver già bloccato la carta. E per capire la portata del problema, riprendiamo una storia raccontata da l’Arena in cui un signore ha perso 3000 euro in sei prelievi, con la direzione regionale di Poste Italiane che ha dichiarato: «Qualche speranza di recuperare la somma o parte della somma c’è ancora […] È già successo che la polizia sia riuscita a risalire agli autori». E se non accade? A riprova che al di là delle pubblicità è opportuno studiare bene ogni singolo conto analizzando le condizioni per vedere cosa viene garantito in caso di furto o smarrimento. Già il danno rischia di essere incalcolabile, evitiamo almeno la beffa.  (Immagini di repertorio / Facebook)

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