La Turchia ha espulso alcuni rifugiati siriani perché, su TikTok, hanno «mangiato banane in modo provocatorio»

Una challenge su TikTok è stata alla base di un procedimento di espulsione che fa davvero tremare i polsi

31/10/2021 di Redazione

Per spiegare il ruolo sempre più pervasivo dei social media e la loro influenza all’interno della società, anche quando si tratta di equilibri geopolitici, è opportuno raccontare – come hanno fatto diverse testate internazionali – quanto accaduto in Turchia a causa di una sorta di banana challenge su TikTok portata avanti da un gruppo di rifugiati siriani.

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Banana challenge su TikTok, rifugiati siriani espulsi dalla Turchia

Nei giorni scorsi, in una Turchia sempre più colpita dall’inflazione a due cifre che sta facendo aumentare in maniera esponenziale i prezzi degli alimenti, compresi quelli di prima necessità, si era diffuso – dal 17 ottobre – un video in cui un uomo turco accusava una studentessa siriana di potersi permettere le banane (e di acquistare “chili e chili di banane”) grazie ai soldi che il governo turco distribuiva ai rifugiati siriani, nell’ambito delle sue politiche sull’immigrazione. Una accusa non dissimile a quella che andava di moda diversi Ann fa in Italia, quando si parlava sempre di immigrazione e prima ancora che entrassero in vigore i decreti Salvini. Per far capire le cifre di cui stiamo parlando in questo caso, tuttavia, è bene specificare che solo la metà della popolazione dei rifugiati siriani in Turchia percepisce un salario pari a 12 dollari al mese per ciascun membro della famiglia. Una cifra che, anche se la rapportiamo al costo della vita in Turchia, non garantisce un benessere, ma solo un livello di sussistenza.

I video su TikTok che sono costati il rimpatrio a 11 rifugiati siriani

Nell’eterna sfida tra più deboli, tuttavia, deve essersi diffusa tra la popolazione turca l’idea che i rifugiati siriani siano in qualche modo privilegiati, tanto da potersi permettere – appunto – «chili e chili» di banane. Il video virale non è sceso giù alla popolazione dei rifugiati siriani che, a quel punto, ha deciso di rispondere utilizzando lo stesso schema di viralità: su TikTok ha dato vita a una challenge – come quella che si vede nelle immagini che vi embeddiamo (ripreso, a sua volta, dall’account TikTok @rudiafren0) – in cui alcuni ragazzi siriani mangiano proprio delle banane per sottolineare l’assurdità dell’accusa che viene mossa loro.

Il risultato? La polizia turca ha arrestato ed espulso 11 rifugiati siriani con l’accusa di «incitamento o umiliazione del popolo [turco] con odio e ostilità». Lo status di rifugiato dovrebbe impedire qualsiasi azione coercitiva di rimpatrio, visti i rischi in cui queste persone si possono imbattere nel proprio Paese d’origine. Eppure, questo non ha impedito alle autorità turche – per un video satirico su TikTok – di operare in questo modo. La denuncia di Amnesty International è stata molto forte e partecipata: i diritti umani – anche quello di pubblicare delle immagini su un social network – in Turchia sono davvero a rischio continuo.

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