Ora su TikTok in Russia i contenuti pro-guerra superano di dieci volte quelli contro
La piattaforma è attualmente piena di contenuti pro-guerra, che sono dieci volte quelli contro
14/04/2022 di Ilaria Roncone
Il ban TikTok in Russia che avrebbe dovuto impedire il caricamento di nuovi video a partire dal 6 marzo – per proteggere, tra le altre cose, gli utenti russi dalla legge contro quelle che vengono bollate come fake news – non funziona. Facebook, Twitter e Instagram sono fuori uso – almeno per chi non sa sfruttare le VPN, come ci ha raccontato una giovane fotografa francese che abita a Mosca – e TikTok è rimasta l’ultima piattaforma globale a rimanere attiva promettendo, però, di impedire l’upload di nuovi contenuti. Questo intento è fallito secondo uno studio del gruppo per i diritti digitali Tracking Exposed che rileva come ora il social sia dominato da contenuti sulla guerra e, in particolare, a favore della guerra.
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Ban TikTok in Russia fallito, contenuti pro guerra dieci volte quelli contro
Il rapporto che emerge dallo studio è chiaro: i nuovi contenuti caricati su TikTok classificabili come pro-guerra superano di dieci volte quelli anti-guerra, dominando sulla piattaforma. Come sono stati raccolti i dati che emergono da “Tracking Exposed Special Report: Content Restrictions on TikTok in Russia dopo la guerra ucraina”? Il gruppo ha campionato una serie di hashtag relativi alla guerra utilizzati su TikTok tra il 20 febbraio e il 5 aprile andando ad esaminare il volume dei contenuti associati. Le percentuali sono schiaccianti: prima dell’annuncio del ban il 42% dei contenuto era contro la guerra, il 58% a favore; dopo il ban il 93,5% dei contenuti è diventato a favore della guerra e solo un 6,5% racconta un’altra storia.
Video caricabili ancora fino al 24 marzo
Come riporta Techcrunch, inoltre, dallo studio emerge come il divieto non sia stato correttamente messo in atto poiché dal 7 al 24 marzo i contenuti potevano ancora essere caricati senza problemi da versione desktop e comunque anche da mobile. Proprio questo lasso di tempo ha portato i contenuti pro-guerra a superare i contenuti anti-guerra sulla piattaforma cinese. Di fatti, quindi, il divieto ha portato i contenuti a favore ad aumentare esponenzialmente.
I nuovi upload non sono stati effettivamente possibili solo a partire dal 25 marzo. Quello che accade ora, in pratica, è che con i contenuti fuori dalla Russia vietati e quelli che hanno potuto essere caricati fino al 25 marzo, l’unica narrazione del conflitto su TikTok è quella russa.