TikTok in Russia permette di vedere solo vecchi contenuti prodotti nel paese
TikTok ha agito creando una splinternet, ovvero una frammentazione della rete globale, grazie alla quale in Russia si vedono solo contenuti selezionati
11/03/2022 di Ilaria Roncone
Attualmente tutti i contenuti che non sono stati prodotti in Russia non possono essere visualizzati dagli utenti nel paese. E tutti i contenuti caricati precedentemente da account nazionali stanno rimanendo online, compresi i video fatti da tutte quelle testate (Sputnik e RT in cima) che sostengono lo stato e sono suo mezzo di propaganda. Oltre al divieto di livestreaming e di pubblicazione di altri contenuti – che molti tiktoker hanno denunciato negli scorsi giorni – TikTok in Russia ha bloccato ogni contenuto che non russo e che è stato caricato dopo un certo momento.
LEGGI ANCHE >>> La Russia ha limitato l’accesso a Instagram
I limiti di TikTok in Russia: la creazione di una splinternet
Questa è una guerra che – come abbiamo visto molto bene nell’ultimo periodo – procede anche a forza di stoccate social. Ecco che, allora, l’accesso dei russi ai contenuti interni al paese e esterni al paese è stato gravemente ridotto anche sul piano di TikTok. Cosa sta succedendo ai contenuti non russi per gli utenti TikTok in Russia lo ha spiegato bene l’organizzazione no-profit con sede nell’UE Tracking.exposed e il cui scopo è studiare la profilazione e il tracciamento degli utenti in rete.
Come riporta il Guardian, Tracking.exposed parla di un tentativo di TikTok di create una splinternet – una frammentazione della rete che può essere causata da diversi fattori, in questo caso le questioni politiche e la guerra in corso – all’interno della piattaforma globale. Si tratta della «prima volta che una piattaforma globale di social media divide la disponibilità di contenuti su tale scala».
Provando a utilizzare indirizzi IP russi per vedere cosa succede all’atto di accedere a video non russi, la ONG ha registrato che account come quello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità o quello che conta più follower al mondo (la tiktoker Charli D’Amelio) risultano essere tra quelli inaccessibili. Solo la scorsa domenica TikTok aveva annunciato la volontà di non mettere in pericolo i propri dipendenti e utenti russi considerati i rischi di gravi sanzioni penali, chiarendo l’intenzione del servizio di essere «sollievo e connessione umana durante un periodo di guerra». Ben lontano, quindi, dall’utilizzo che in moltissimi hanno provato a fare – ovvero documentare quanto sta accadendo nel conflitto con l’Ucraina -.
Domenica, TikTok ha detto che non voleva mettere i suoi dipendenti o utenti russi a rischio di gravi sanzioni penali, in quanto ha descritto il servizio come una fonte di “sollievo e connessione umana durante un periodo di guerra”. TikTok è la decima app più popolare in Russia. Alcuni account di media affiliati al governo russo, comunque, hanno cominciato ad essere etichettati per chiarire quel legame.