Quanto tempo possono utilizzare i device elettronici i nostri figli? I consigli della dottoressa Stocchino

Ci sono alcuni suggerimenti che possono aiutare i genitori a procedere con comportamenti corretti per evitare l'insorgenza di alcuni difetti. Non solo visivi

25/10/2023 di Enzo Boldi

Nella giornata di oggi, Giornalettismo si è occupato di come l’utilizzo eccessivo di dispositivi elettronici e schermi luminosi possano arrecare dei danni visivi nei più piccoli. Per comprendere al meglio le dinamiche e i disturbi che possono insorgere fin dalla tenera età, abbiamo chiesto aiuto alla dottoressa Maria Antonietta Stocchino che fa parte anche del team di Progetto Elisa e dell’attività editoriale di divulgazione sul tema “Occhideibimbi“. E proprio grazie all’esperta, abbiamo sintetizzato alcuni consigli che i genitori dovrebbero tenere a mente e applicare per evitare che comportamenti sbagliati possano provocare disturbi nei figli.

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Innanzitutto, occorre sottolineare un aspetto: nessuno, neanche la dottoressa Stocchino, vuole assolutamente demonizzare la digitalizzazione e l’evoluzione tecnologica. Si parla, infatti, di abusi e storture nei comportamenti che, fin da piccoli, possono rappresentare la causa o la concausa di problematiche legate al corretto funzionamento degli occhi.

Bambini e dispositivi elettronici, i consigli dell’oculista

«Non demonizziamo, anche perché sappiamo che nella problematica – per esempio – dell’occhio pigro questi strumenti possono essere molto utili (soprattutto in una società digitalizzata), i dispositivi elettronici – ha spiegato a Giornalettismo la dottoressa Stocchino -. Però, occorre sottolineare alcuni aspetti fondamentali legati all’utilizzo di questi device che richiedono una visione per vicino». In particolare, si parte da una evidenza che non riguarda solamente gli occhi: «Questi dispositivi emettono, per esempio, delle radiazioni che fanno parte delle luci blu, che ritroviamo anche nel sole. È importante perché la luce è il principale sincronizzatore del ritmo sonno-veglia. Quindi, se i nostri occhi sono esposti alla luce, tutta la nostra fisiologia è più attiva. Se i bambini (ma questo vale anche per gli adulti) sono esposti all’utilizzo degli schermi oltre quel frangente di due ore prima di andare a dormire, rischiamo che questa luce ci renda più difficile la fase di addormentamento, quella di rilassamento che ci predispongono a un buon riposo notturno. È importantissimo, dunque, anche per i genitori non dare gli schermi oltre le due ore prima di mettere i bambini a nanna. Altrimenti, viene ridotta la secrezione di melatonina che, invece, è importante per predisporre l’organismo al riposo».

Il riposo è fondamentale per il nostro organismo, ma non è l’unico aspetto su cui può influire un non corretto utilizzo (anche a livello di tempo) dei dispositivi elettronici come tv, pc, smartphone e tablet. Soprattutto per i più piccoli. La dottoressa Stocchino, infatti, ci ha dato qualche consiglio sul tempo di permanenza davanti a uno schermo. «Per quel che riguarda il tempo di esposizione, cerchiamo di dare un timing esterno, magari mettendo una sveglia. Se concediamo ai nostri bambini più grandi, magari a partire dai 6 agli 8 anni, di utilizzare gli schermi e i videogiochi gli diamo un orario e da lì non si può più contrattare». Fascia oraria ridotta e con delle pause: «Se il nostro bambino, quando è più grande, può utilizzare uno schermo per più di un’oretta al giorno, facciamogli fare delle pause di qualche minuto. Magari stimolando la vista a guardare per lontano, proprio per interrompere questo affaticamento visivo che altrimenti avrebbe».

E per i più piccoli?

Quando si parla di bambini e dispositivi elettronici, si fa riferimento generale a tutte le età, ma occorre porre degli aut aut per i più piccoli: «Sotto i due anni scordiamoci di dargli qualsiasi schermo. Ancora meglio sarebbe anche sotto i quattro anni. Se noi non gli creiamo la dipendenza, sottolineando come i bambini siano degli “imitatori” che assimilano e fanno loro i nostri comportamenti e le nostre azioni, loro non sentiranno l’esigenza di utilizzare un dispositivo elettronico. Dunque, anche i genitori dovrebbero limitarne l’utilizzo in loro presenza, ricordando come – non per utilizzare un gergo social, ma per semplificare questo aspetto – noi siamo gli “influencer” dei nostri figli».

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