Il pasticcio del WaPo e del WSJ sulla bufala della bambina di 10 anni che non poteva abortire (ma che non era una bufala)

Washington Post e Wall Street Journal aveva messo in dubbio questa vicenda, citata anche da Joe Biden. Un giornalista di Fox, addirittura, l'aveva etichettata come bufala. Ma la storia, purtroppo, è reale

14/07/2022 di Enzo Boldi

Hanno indossato gli abiti del debunker seguendo mozioni ideologiche, finendo per pubblicare articoli ed editoriali (o comparire in diretta televisiva) fieri e tronfi di aver smentito una storia che – secondo il loro punto di vista – non era reale, ma solo figlia di una propaganda pro-aborto. È successo a tre organi di informazione americani che, seppur in termini diversi, avevano messo in dubbio (uno, addirittura, aveva parlato apertamente di “bufala”) la tragica storia di una bambina di 10 anni che abortisce dopo uno stupro. La piccola vive in Ohio, ma per via della sentenza della Corte Suprema a stelle e strisce (e le norme restrittive del suo Stato), è stato costretta ad andare in Indiana per poter porre fine a quella gravidanza arrivata dopo una violenza sessuale.

LEGGI ANCHE > Eugenio Scalfari ha fatto la storia dei mass-media italiani

Riannodiamo i fili prima di proseguire nell’analisi massmediologica di quanto accaduto negli Stati Uniti. Una bambina di 10 anni, residente nell’Ohio, è stata vittima di una violenza sessuale. Quel rapporto non consenziente (e pedofilo) l’ha fatta rimanere incinta. Allo scoccare delle 6 settimane, i genitori della bimba si sono accorti di quella gravidanza della piccola e si sono rivolti ad alcuni medici. E non l’hanno potuto fare nel loro Stato, perché dopo la sentenza della Corte Suprema – che ha cancellato gli effetti della sentenza Roe v. Wade che regolamentavano il diritto costituzionalmente riconosciuto all’aborto per le donne statunitensi – è tornata in vigore la legge statale che impedisce ogni qualsivoglia tipo di interruzione di gravidanza. Anche se provocata da uno stupro. Anche se provocata da una violenza sessuale su minore. I genitori della piccola vittima, dunque, avevano deciso di varcare i confini e andare in Indiana. Un caso che aveva provocato molto polemiche in un dibattito estremamente polarizzato.

Bambina abortisce dopo stupro, il caos della stampa USA

A questo contorno, si aggiunge quanto accaduto nelle ultime ore. Un uomo è stato arrestato, proprio in Ohio, con l’accusa di aver violentato una bambina di 10 anni. Quell’uomo è colui il quale aveva stuprato e messo incinta la piccola. Ma alcuni media americani avevano messo in dubbio tutta la vicenda nei giorni successivi al clamore mediatico provocato da questa assurda storia di violenza. In particolare, due quotidiani (tra i più letti) avevano provato addirittura a smentire la veridicità. Primo tra tutti, come riporta il portale Jezebel, il Washington Post.

«Una storia da una sola fonte su un bambino di 10 anni e un aborto diventa virale». L’unica fonte citata in questo paradossale tentativo di debuking è, in realtà, un medico – la dottoressa Caitlin Bernard – che aveva portato alla luce questa vicenda. Ma il Wall Street Journal è riuscito a fare di peggio.

«Una storia di aborto troppo bella per essere confermata». In entrambi gli articoli citati, quello del WaPo e del WSJ, si mette in dubbio – con toni diversi – la veridicità della storia della bambina abortisce dopo stupro in Ohio e costretta ad andare in Indiana per poter interrompere la gravidanza. Il motivo? Mancava l’arresto e la denuncia.

L’arresto dell’uomo, accusato di violenza sessuale su una minore, è arrivato mercoledì sera. Poche ore dopo che sul web erano comparsi questi due “capolavori” di fact-checking con cui le due testate avevano provato a smentire una storia che si è rivelata vera. Avevano messo in dubbio tutta la vicenda, senza però fornire prove concrete sul fatto che fosse una “bufala”. E lo stesso è accaduto anche in diretta televisiva, ovviamente su Fox News, dove Tucker Carlson ha dichiarato al suo pubblico:

Lo storico conduttore della televisione Repubblicana ha criticato Alexandria Ocasio-Cortez e Joe Biden di aver parlato di un caso “non vero” in cui mancava l’arresto dello stupratore. Arresto che è avvenuto solo qualche ora dopo. Questa basterà per chiedere scusa e imparare che il debunking ideologico è una delle principali fucine per la diffusione delle bufale?

Share this article
TAGS