Ora è Autostrade che vuole andarsene: «Lo Stato risarcisca 23 miliardi»

23/12/2019 di Redazione

Il decreto Milleproroghe doveva essere lo strumento deputato – nelle intenzioni del governo e soprattutto della componente del Movimento 5 Stelle – a neutralizzare le concessioni ad Autostrade. Lo è stato attraverso un passaggio della misura che è stata approvata nel consiglio dei ministri numero 20 e che prevede, in realtà, la possibilità di far intervenire Anas nella procedura di controllo, manutenzione e gestione delle strade italiane.

LEGGI ANCHE > Il Pd si è convinto, con la relazione di Toninelli, che la convenzione ad Autostrade deve essere revocata

Autostrade offre di andarsene, ma vuole 23 miliardi

Sarebbe il modo – secondo l’esecutivo – per mettere d’accordo le principali componenti del governo (M5S e Pd in primis) sul ritiro delle concessioni ad Autostrade spa. La società gestita da Atlantia, così, si troverebbe nelle condizioni di dover rinunciare alla sua principale commessa. Un vero e proprio disastro per la società, che oggi – alla notizia dell’inserimento nel Milleproroghe di questo passaggio – ha perso in borsa quasi il 5%.

Ma a ogni azione corrisponde una reazione. E Autostrade ha ribaltato immediatamente il coltello, prendendo la parte del manico. Secondo i legali della società, la misura contenuta nel Milleproroghe andrebbe a prevedere dei profili di incostituzionalità. Per questo si offre di cessare le proprie prestazioni, purché lo Stato paghi un risarcimento pari al 100% della concessione, ovvero 23 miliardi di euro.

La partita nel governo si gioca su Autostrade

Una vera provocazione, data la portata della cifra. I ministri dell’esecutivo giallo-rosa, quindi, hanno reagito, parlando apertamente di una minaccia. Sarà un Natale agitato su questo versante, con un nuovo fronte che si aprirà nell’esecutivo. Italia Viva è la parte su cui Autostrade potrebbe fare più leva, dal momento che il partito di Matteo Renzi sembra essere ostile a una cancellazione senza se e senza ma delle concessioni. Ma, d’altro canto, la maggior parte dei partiti che compongono dalla maggioranza sembrano essere compatti nel perseguire la soluzione trovata nel Milleproroghe. All’alba dell’approvazione della misura si intravedono già i tratti di quello che sarà un nuovo scontro. Che potrebbe anche assestare la spallata definitiva a uno dei governi più litigiosi di sempre.

FOTO: ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

Share this article
TAGS