Il Pd si è convinto, con la relazione di Toninelli, che la concessione ad Autostrade vada revocata

28/11/2019 di Redazione

Ci sono due cose che hanno colpito molto il Partito Democratico da quando, entrato nel governo, ha la titolarità del ministero delle Infrastrutture con Paola De Micheli. La prima è la relazione che Danilo Toninelli ha lasciato in eredità sullo stato della concessione ad Autostrade per la gestione delle principali arterie di traffico nel nostro Paese. In questo documento, infatti, emergerebbero gravi mancanze da parte del concessionario, soprattutto nella manutenzione della rete viaria. L’altro elemento impressionante è l’inchiesta dei magistrati, partita dalla procura di Genova, in merito allo stato delle strade italiane. Secondo i pm, Autostrade avrebbe messo in atto una «reiterata sottovalutazione dei pericoli».

LEGGI ANCHE > Di Maio attacca autostrade, ma si dimentica di essere al governo

Autostrade, il Pd si convince per la revoca delle concessioni

Per questo motivo, Paola De Micheli si è fatta portavoce di una proposta. Liberare dai pagamenti milioni di italiani che si mettono in viaggio ogni giorno: a titolo di compensazione rispetto a tutti i pericoli che i cittadini hanno corso a loro insaputa in questi anni, Autostrade dovrebbe abbassare o addirittura azzerare le tariffe in alcuni tratti che sono invece sottoposti al regime di pagamento dei pedaggi.

Una proposta che, a quanto pare, non sembra essere andata giù ad Autostrade, che ha deciso di opporre un secco no alla richiesta del ministro. Da questo punto di vista, dunque, anche il Partito Democratico – che nella narrazione di un certo tipo di politica è sempre stato visto come «l’amico e il punto di riferimento dei Benetton» che controllano la società – si è convinto che la soluzione migliore in tutta questa storia sia la revoca delle concessioni.

Il rischio di un lungo processo con Autostrade

Quello, però, a cui dovrà far fronte una volta presa questa decisione sarà il lungo iter legale che ne seguirà: Autostrade è pronta a dare battaglia in tribunale. Una tenzone che potrebbe andare avanti anche per diversi anni, mantenendo – nel frattempo – lo status quo. Tanti guadagni nei bilanci della società, pochi vantaggi per il governo che si troverebbe a gestire una situazione davvero complessa dal punto di vista della gestione di una infrastruttura cruciale per le sorti del Paese.

FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI

Share this article
TAGS