Ci sono sempre più vittime di sextortion tra i minori

Il dato sul numero di minori vittime di sextortion in aumento impone una maggiore attenzione e formazione dei giovani e giovanissimi in tal senso

27/08/2022 di Ilaria Roncone

Partiamo rinfrescando la definizione di sextortion, parola che deriva dalla fusione di sex (sesso) e exstortion (estorsione). Il termine si riferisce a un’esteorsione di soldi a sfondo sessuale e trova terreno fertile nei mezzi forniti dal web. In particolar modo, ci sono cyber criminali che contattano le vittime fingendosi chi non sono, costruendo vere e proprie identità e guadagnandosi la fiducia delle persone fino ad arrivare ad estorcere loro fotografie e video osé da utilizzare poi a scopo di estorsione. In particolare, secondo la Polizia Postale sta salendo il numero di minori vittime di sextortion.

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Minori vittime di sextortion, maggioranza delle segnalazioni da ragazzi tra i 15 e i 17 anni

Il numero di minori vittime di sextortion è in salita nel nostro paese. La Polizia Postale, infatti, ha segnalato negli ultimi mesi un aumento di casi che coinvolgono soprattutto i minori e, in particolare, la fascia d’età compresa tra i 15 e i 17 anni. Non vengono risparmiati nemmeno ragazzini di età minore in quella che, come viene classificata dalle autorità, è un’attività «di solito rivolta al mondo adulto e con un enorme potenziale di pericolosità ma che oggi colpisce vittime minorenni, tanto fragili quanto inesperte».

La prima regola se si cade preda della sextortion? Non pagare. Gli inquirenti hanno spiegato che «se si paga non smetteranno di chiedere denaro, ma anzi capiranno che hai disponibilità economica e si faranno più insistenti». L’altra regola aurea è quella di non cancellare nulla: i messaggi, i profili social. Di tutto questo è bene fare screenshot così da avere prove dell’accaduto e di quali sono profili e numeri utilizzati per il contatto. Segnalazioni di questo tipo la Polizia le riceve al portale www.commissariatodips.it. Chiunque abbia più di 14 anni può recarsi autonomamente in un commissariato e sporgere denuncia.

Come individuare la sextortion (che parte sempre dai social)

Si parte sempre dai social, le piattaforme che rendono più semplice trovare vittime under 18. Il copione è sempre lo stesso (e porta a una sottostima del fenomeno, considerato che le giovani vittime vengono isolate e spinte a vergognarsi di ciò che potrebbe accadere se non pagano): i truffatori creano profili falsi coi quali interagire, con foto di ragazzi e ragazze di bell’aspetto, e sono gentili. Vengono avviate chat e scambi, ci si conosce, finché le richieste virtuali diventano sempre più esplicite.

Una volta che la vittima fornisce foto e video a sfondo sessuale, l’estorsore si rivela per quel che è e chiede denaro in cambio del fatto di non inoltrare quel materiale ai contatti della vittima, dagli amici ai parenti. Considerata la procedura, sono molte le giovani vittime che – messe con le spalle al muro – assecondano le richieste pagando e senza coinvolgere i genitori.

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