Google non restituisce gli account all’uomo accusato ingiustamente di aver diffuso materiale pedopornografico
Mark aveva scattato delle foto ai genitali del figlio per ricevere un consulto medico, pochi giorni dopo Google ha bloccato tutti i suoi account con l'accusa di diffusione di materiale pedopornografico
23/08/2022 di Giordana Battisti
In un articolo pubblicato ieri abbiamo riportato la vicenda dell’uomo che ha usato il suo smartphone con sistema operativo Android per scattare delle foto all’infezione all’inguine di suo figlio e mandarle al medico per ricevere una diagnosi. Google ha poi segnalato queste foto come materiale pedopornografico, ha chiuso gli account dell’uomo e sporto denuncia al National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC). I fatti risalgono al 2021, quando a causa della pandemia ricevere un consulto medico poteva essere più complicato rispetto al solito.
Per queste ragioni, i genitori del bambino avrebbero deciso di inviare al medico le foto della sua infezione e ricevere un primo consulto. In un primo momento Mark, questo il nome dell’uomo riportato dal NYT che per primo ha raccontato la storia, ha chiesto a Google di ripristinare i suoi account dopo aver spiegato la situazione, ma la richiesta è stata rifiutata da Google. Dopodiché, l’uomo ha scoperto che la polizia stava indagando su un video, girato per gli stessi scopi medici, considerato problematico proprio come le foto. Alla fine è stato stabilito che l’accaduto non costituiva un crimine e al momento Mark non è più indagato ma Google si rifiuta tuttora di ripristinare i suoi account.
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Non è chiaro perché Google si rifiuta di ripristinare gli account di Mark
Dopo la pubblicazione della notizia da parte del NYT, Christa Muldoon, una portavoce di Google, ha dichiarato che in materia di abusi sui minori Google segue la legge federale e che agisce di conseguenza nella rilevazione di materiale potenzialmente dannoso e nella sua segnalazione alle autorità competenti. Muldoon ha aggiunto anche che i moderatori che devono revisionare il materiale sospetto sono formati anche dal personale medico a riconoscere eventuali problemi di salute nelle foto. Tuttavia, nella revisione del caso di Mark non sono stati consultati medici.