La privacy non va in vacanza: attenzione a come condividete i vostri dati in estate

L'estate è il momento della leggerezza in tutti gli ambiti ma, come ricorda bene il Garante, l'attenzione alla privacy non deve andare ma in vacanza

27/07/2023 di Ilaria Roncone

Anche gli hacker vanno in vacan… ah, no. La sicurezza informatica è un tema caldo tutto l’anno – quando si tratta di dati sanitari e, più in generale, quando abbiamo a che fare con le informazioni personali – ma, in estate, occorre fare ancora un po’ più attenzione del solito. Le ragioni vanno ricercate negli eventi degli anni scorsi e nel vademecum del Garante Privacy che, in questo periodo, si è occupato di stilare una serie di suggerimenti sulla condivisione dei nostri dati e delle nostre foto – soprattutto quando si tratta di minori – che, nei periodo di relax, aumenta.

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Anche gli hacker (non) vanno in vacanza

I cyber criminali tendono a sfruttare i periodi in cui è più semplice fare breccia nei sistemi informatici di obiettivi sensibili (privati o pubblici che siano, a seconda degli interessi) per trovare meno ostacoli. Facciamo qualche esempio guardando solo alle ultime due estati: c’è stato l’attacco hacker alla Regione Lazio a inizio agosto 2021, quello al gestore dei servizi energetici italiani nell’agosto 2022 – così come pure alla ASL di Torino alla fine dello stesso mese – e all’Ospedale Macedonio Melloni di Milano nel giugno 2022.

I mesi estivi sono – per definizione – i periodi in cui ci si alterna e si va in ferie nei vari reparti di ogni azienda. E quelli di cyber security – quando presenti – non fanno eccezione. La guardia si abbassa, quindi, e il discorso – come sottolinea giustamente il Garante con il suo vademecum – non riguarda solamente le aziende ma anche i singoli individui che condividono le loro informazioni in maniera (ancor) più spensierata.

Tra selfie e acquisti online, la condivisione dati deve essere pensata

Uno dei punti che vale maggiormente la pena ricordare è quello relativo ai suggerimenti che il Garante ha dato sui selfie: «Non esporti troppo con selfie e foto: protezione alta soprattutto per i minori. «Se si postano foto o video in cui compaiono altre persone, è sempre meglio prima accertarsi che queste siano d’accordo, specie se si inseriscono poi anche dei tag con nomi e cognomi», viene specificato.

Una volta di più ribadiamo – attraverso le parole del Garante – il discorso relativo alla condivisione di fotografie e materiale riguardante i minori (lo sharenting): «È abitudine diffusa condividere foto e video dei propri figli. È bene essere sempre consapevoli che le immagini dei minori pubblicate on line possono finire anche nelle mani di malintenzionati: meglio quindi evitare di “postarle”, oppure almeno utilizzare alcune accortezze, come rendere irriconoscibile il viso del minore (ad esempio, utilizzando programmi di grafica per “pixellare” i volti, semplici da usare e disponibili anche gratuitamente online, o posizionando semplicemente sopra una “faccina” emoticon). Altra possibilità è quella di limitare le impostazioni di visibilità delle immagini alle sole persone fidate».

Un altro interessante punto di riflessione è il seguente: «Postando sui social network informazioni sulle vacanze si potrebbe far sapere a eventuali malintenzionati che in casa non c’è nessuno. Il pericolo aumenta se poi si scrive anche quando si parte e per quanto tempo si resterà in ferie».

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