Asia Argento: «In Italia sulle molestie siamo nel Medioevo» | VIDEO

«Per lo stupro sono stata rivittimizzata, nel mio Paese. Perché sono una persona diversa, perché sono difficile, perché ho mostrato troppo il mio corpo, perché ho messo delle gonne troppo corte, perché ho mostrato il mio seno? Sono stata chiamata ‘prostituta’, perché io ‘me la sono cercata’, ‘volevo andare avanti con la mia carriera’. Io sono stata stuprata ‘perché volevo andare avanti nella mia carriera’, questo è stato detto in Italia, perché ‘non sono stata legata’, capite dove siamo? Siamo nel Medioevo».

Asia Argento alla Women’s March Rome: «In Italia siamo nel Medioevo»

È lo sfogo di Asia Argento, nel suo discorso alla manifestazione ‘Women’s March Rome’, iniziativa che si è svolta sabato 20 nella Capitale parallelamente alle marce delle donne negli Stati Uniti. L’attrice che ad ottobre ha denunciato di essere stata violentata sessualmente all’età di 21 anni dal noto produttore americano Harvey Weinstein (accusato anche da altre colleghe), ha espresso senza usare messe misure la sua rabbia per il modo in cui viene affrontato il tema delle molestie e degli abusi di cui sono vittime le donne. «Non è più possibile che la gente sia capace di dire queste cose contro le vittime di violenza. Io parlo anche per le due ragazze che a Firenze sono state rivittimizzate, stuprate dai carabinieri e poi interrogate per 15 ore», ha proseguito. Sulla violenza subita ha detto: «Quando mi è successa questa tragedia sono riuscita a metterla sotto un tappeto; però quando metti un mostro sotto un tappeto non rimane là, diventa sempre più grande. Questo mostro si è mangiato la mia vita».

 

 

«Ora – ha detto ancora nel suo intervento – ci vuole l’uguaglianza, dobbiamo noi essere al potere. In una società matriarcale non esistevano le guerre. La dea era la donna. Poi è arrivato tutto un altro tipo di immaginario. Quando le donne avranno lo stesso potere degli uomini sono sicuro che queste violenze non accadranno più. Sono qui per parlare di un abuso di potere che non deve essere più commesso».

(Foto da video caricato su YouTube)

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