Il Pd vuole salvare il pianeta dal Cobalto

Nel giorno della manifestazione di piazza a Roma per chiedere ai governi di attuare politiche a tutela dell’ambiente, riducendo l’inquinamento, proponendo nuove normative per sponsorizzare l’utilizzo di energie alternative rinnovabili e per ridurre la produzione di anidride carbonica, il Pd si rende protagonista di una gaffe elettorale attraverso un manifesto comparso questa mattina sui canali social del partito. L’errore riguarda la tavola periodica e l’anidride carbonica diventa per magia il Cobalto.

L’errore sta nella sostanza. Nel manifesto pubblicato, in cui si vede il volto sorridente di Nicola Zingaretti e lo slogan «L’Europa che salva il pianeta. Zero emissioni di Co2» riporta tutti ai tempi della scuola, quando ci si trovava di fronte la tavola periodica di Dmitrij Ivanovič Mendeleev che ricorda gli elementi presenti sul nostro pianeta. Da come è stato scritto quel manifesto, però, appare evidente un clamoroso errore. L’anidride carbonica, infatti, è prodotta dall’unione di una molecola di Carbonio (C) e due di Ossigeno (O2). E qui è importante la differenza tra lettere maiuscole o minuscole.

Il Pd vuole eliminare il Cobalto

Scrivere – come fatto nel manifesto del Pd – ‘Co2’, infatti, non equivale a parlare di Anidride carbonica che, dal canto suo, riporta la sigla CO2, perché rappresenta l’unione di due elementi. Il Co, invece, rappresenta il Cobalto, un elemento chimico – con numero atomico 27 – che viene utilizzato per formare alcune leghe metalliche, magneti, elettrodi per le batterie delle automobili e molto altro. Insomma, quanto di più distante ci sia dall’anidride carbonica. Inoltre, se proprio si deve andare a fondo, ridurre a zero le emissioni di anidride carbonica è impossibile, in quanto è lo stesso essere umano, con l’atto di respirare, a produrne.

Il manifesto è stato cancellato dai profili social

L’errore è stato evidenziato nel giro di pochi minuti e, qualche ora dopo, il Pd ha fatto sparire quel manifesto con la gaffe da tutti i canali social. Come capita sempre, però, la rete ha una memoria di ferro e quell’errore marchiano ha fatto comunque il giro tra Facebook e Twitter, scatenando l’ironia degli utenti.

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