Matteo Salvini annuncia: a giugno la pistola elettrica in dotazione alle forze di polizia

Da giugno le forze di polizia saranno dotate di pistola elettrica, il famoso “teaser” la cui sperimentazione era iniziata a settembre dello scorso anno in dodici città italiane pilota. A confermarlo è Matteo Salvini in occasione della Convention del partito Lega del Lazio.

Matteo Salvini annuncia: a giugno la pistola elettrica in dotazione alle forze di polizia

«A giugno arriva in dotazione delle forze dell’ordine la pistola elettrica» ha annunciato Matteo Salvini dalla Convention laziale del suo partito. Il teaser era già previsto per polizia, carabinieri e guardia di finanza, ma diversi comuni hanno avanzato la richiesta di estenderne l’utilizzo anche agli agenti di polizia locale: misura che è stata inserita nel decreto sicurezza, ma che varrà solo per i comuni che superano i 100mila abitanti.

Il teaser o pistola elettrica è un’arma ad impulsi elettrici, che bloccano i movimenti di chi ne viene colpito per qualche secondo. A luglio 2018 era stato firmato il decreto che ne ha avviato la sperimentazione, iniziata effettivamente a settembre all’interno delle forze di polizia carabinieri e guardia di finanza nelle città di Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia, Genova e Brindisi.

Luigi Di Maio: «Aggravanti per lesioni e omicidi contro forze dell’ordine»

Anche Luigi Di Maio oggi ha toccato il tema della sicurezza, sollevando la necessità di urgenti provvedimenti concreti. Il vicepremier ha infatti annunciato di star lavorando insieme alò Ministro Alfonso Bonafede ad una legge che introduca aggravanti per lesioni e omicidio consumati a danno delle forze dell’ordine. Una proposta che cavalca l’onda dello sdegno dell’uccisione del del maresciallo dei carabinieri Vincenzo Di Gennaro, ucciso da un pregiudicato a Cagnano Varano per ritorsione, ma che ha sollevato alcune critiche come quella di Carmelo Miceli. Il deputato del partito democratico ha infatti scritto su Facebook che una legge con tali aggravanti esiste già: «La propaganda e il populismo sono brutte bestie ma non quanto l‘ignoranza! Per provare a speculare sui recenti episodi di violenza» scrive Miceli, rivolgendosi a Di Maio e Bonafede, «Ebbene, qualcuno dica a questi poveri disgraziati di non affaticare troppo i loro neuroni perché quelle aggravanti esistono già». Diverso il tono di Matteo Salvini che invece si rallegra del cambio di posizione. «Ma non era il M5s che voleva mettere il numeretto sul casco dei poliziotti?» ha infatti dichiarato Salvini aggiungendo poi che «Cambiare idea è sintomo di intelligenza… bene, vuol dire che stare con la Lega porta saggezza».

(Credits immagine di copertina: ANSA / CIRO FUSCO)

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