Juncker dice che «alcuni ministri italiani sono dei bugiardi»

Parole al vetriolo quelle di Jean Claude Juncker, dopo una visita tutto sommato cordiale a Palazzo Chigi, accolto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il presidente della Commissione Europea mostra il doppio volto: affabile nei rapporti istituzionali, graffiante nel corso di interviste radiofoniche in un contesto più informale. «Alcuni ministri italiani sono dei bugiardi – ha detto Juncker – perché non dicono ai propri cittadini che negli ultimi anni l’Europa ha dato all’Italia 130 miliardi di euro».

Juncker e i «ministri italiani bugiardi»

Non proprio una dichiarazione distensiva nei confronti del governo giallo-verde che è sempre stato molto critico con le istituzioni europee, raffigurandole sempre come sinonimo di austerità e di rigore nei confronti del nostro Paese. Juncker aveva visto in mattinata il presidente Giuseppe Conte. «Sono leggermente preoccupato per il fatto di vedere che l’economia italiana continua a regredire – aveva detto – e auspico che le autorità italiane facciano sforzi supplementari per mantenere in vita la crescita italiana. Tra Italia e Commissione Ue è grande amore, bisogna dirlo a tutti i ministri italiani».

La necessità della crescita e del completamento della Tav

Poi, dopo queste parole è arrivato l’attacco. Jean Claude Juncker ha invitato il presidente Conte a fare di più per mantenere i livelli di crescita economica all’interno del Paese. Inoltre, si è espresso anche sulla Tav. Un’opera che, secondo Juncker, va fatta perché si tratta di una infrastruttura tecnica e non di un fattore ideologico. Ma l’attacco più forte non si è registrato nel corso della mattinata di incontri. Il pomeriggio di Juncker è stato caratterizzato dall’intervista radiofonica in cui parla di «ministri bugiardi». Dichiarazioni che faranno rumore e che sicuramente attireranno una risposta da parte di chi, come Luigi Di Maio o Matteo Salvini, era sempre stato molt critico nei confronti delle istituzioni europee.

Un vero e proprio tema di discussione, viste anche le imminenti elezioni europee, che saranno chiamate a sostituire i vertici delle istituzioni di Bruxelles e Strasburgo il prossimo 26 maggio. In tempi di campagna elettorale, le dichiarazioni di Juncker sono un vero e proprio amo a cui abboccare per mostrare i muscoli.

FOTO: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

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