La maggioranza si accorda con le opposizioni e vota l’emendamento unico sul Revenge Porn

02/04/2019 di Enzo Boldi

L’aula della Camera ha approvato con 461 voti favorevoli e nessun contrario l’emendamento sul Revenge Porn al ddl Codice Rosso. Chiamiamola vittoria della democrazia, come non accadeva da molto tempo. Dopo le tensioni della scorsa settimana, fatte di scelte incomprensibili se non dettate dall’esigenza di mettere un bollino del governo su tutte le proposte da far approvare a Montecitorio e Palazzo Madama, la maggioranza ha deciso di sedersi al tavolo con le opposizioni per produrre un emendamento unitario al Codice Rosso per introdurre, dopo anni di battaglie, il reato di Revenge Porn. Il via libera è arrivato dalla Commissione Giustizia della Camera e le opposizioni soddisfatti hanno rinunciato alla presentazione dei sub emendamenti che avrebbero inoltrato nel tempo la possibilità di approvare il provvedimento.

«C’è soddisfazione per l’accordo raggiunto sul revenge porn – scrive in una nota ufficiale il Movimento 5 Stelle -. In Aula porteremo un emendamento che è stato condiviso con le altre forze politiche. Siamo contenti che sia stata trovata una soluzione». Sulla stessa linea la presidente della commissione Giustizia alla Camera, Francesca Businarolo che ha dato il via libera all’emendamento unitario: «Portiamo in Aula un emendamento della Commissione presentato dalla relatrice Stefania Ascari e condiviso da tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione. Felici per aver trovato questa intesa».

La Camera approva l’emendamento unitario sul Revenge Porn

La scorsa settimana, dopo il parere negativo in Aula di Lega e Movimento 5 Stelle agli emendamenti sul Revenge Porn proposti da Laura Boldrini e Federica Zanella, le tensioni tra maggioranza di governo e il resto delle opposizioni avevano messo in dubbio la possibilità di arrivare in tempi brevi all’approvazione del Codice Rosso con le iniziative legislative in merito a quanto accade sul web con la condivisione di immagini e video intimi privati. Poi, dopo il dietrofront indicato da Luigi Di Maio, la situazione si è placata fino ad arrivare all’accordo di oggi in Commissione Giustizia a Montecitorio che ha portato a un voto unico e condiviso dall’intera Camera dei deputati. «È’ una vittoria delle opposizioni», ha detto Laura Boldrini, mentre Federica Zanella di Forza Italia ha puntualizzato su come il testo riprenda quello a sua firma «aggiungendo il reato di divulgazione e l’aumento di pena per le condotte realizzate ai danni di disabili».

Cosa prevede l’emendamento bipartisan

Il testo su cui la maggioranza di governo ha trovato l’appoggio delle opposizioni, come emendamento unitario al ddl sul codice rosso contro la violenza alle donne, istituisce la fattispecie di reato di Revenge Porn e sexting. Nel testo approvato dalla Camera si prevede che chiunque invii, consegni, ceda, pubblichi o diffonda immagini o video di organi sessuali o a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e la multa da 5000 a 15000 euro. Una pena che sarà applicata anche a chi, avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini o il video li invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso delle persone rappresentate al fine di recare loro un danno.

La pena cresce se i fatti sono commessi dal coniuge, anche separato o divorziato, o da una persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa ovvero se i fatti sono commessi attraverso strumenti informatici o telematici. La fattispecie di reato di Revenge Porn, inoltre, prevede l’aumento della pena, da un terzo sino alla alla metà, se i fatti sono commessi in danno di persona in condizione di inferiorità fisica o psichica o in danno di una donna in stato di gravidanza. Il delitto viene punito a querela della persona offesa. Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. La remissione della querela può essere soltanto processuale.

(foto di copertina: ANSA/FABIO FRUSTACI)

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