Libero prende in giro Repubblica pubblicando una prima pagina parodia sull’attentato di San Donato

La prima pagina di Repubblica pubblicata sulla prima pagina di Libero, è una fake. L’articolo «Incidente a San Donato – conducente integrato ma distratto» non è mai stato scritto, come nemmeno l’editoriale di Roberto Saviano «Quando l’amore brucia più del fuoco» e nemmeno i bambini sono mai scappati urlando «più Europa». E se non è vera, perché Libero la mette in copertina? perché, spiega Pietro Senaldi nell’articolo, permette di dare la percezione di una presunta benevolenza della sinistra nei confronti di quanto accaduto, sinistra che spesso si rispecchia nella linea editoriale di Repubblica.

Libero sfotte Repubblica: «La parodia è meglio di quella vera»

L’intenzione provocatoria, nel pieno stile di Libero, è quella di estremizzare un fenomeno riscontrato dalla redazione. Cioè che vi sia una «legittimazione politica» alle azioni folli compiute da Ouesseynou Sy: «Nelle interpretazioni giornalistiche del gesto criminale dell’Erode di importazione di San Donato, c’è infatti chi ha dato una parte di responsabilità dell’accaduto al ministro dell’Interno, reo di aver chiuso i porti». La redazione di Libero quindi vuole opporsi a coloro che hanno sottolineato il clima di odio e di razzismo che vive il nostro Paese, che, in questo scenario, altro non fa che alimentare gesti estremi ed estremisti. Una visione che Senaldi definisce «letture ideologiche che cozzano con la realtà», aggiungendo poi i dati secondo cui la politica di Salvini abbia diminuito «partenze, sbarchi e morti in mare». Anzi, Pietro Senaldi ribalta in pieno la “responsabilità”: «Sono gli antisalviniani di professione ad aver moralmente riempito le taniche di benzina di Ousseynou Sy, fornendogli il brodo culturale per la sua azione terroristica, e offrendogli il bersaglio politico».

«Un’affettuosità giornalistica»

La prima pagina falsa «non è opera della nostra fantasia, l’abbiamo trovata su Internet» spiega l’articolo a pagina 3 di Libero, in edicola oggi. Ma si tratta di «un’affettuosità giornalistica e niente più». Il giornalista ricorda al lettore come in tante occasioni lo stile provocatorio di Libero abbia esposto la testata alle critiche più feroci, «ci fanno più cattivi di quel che siamo e nessuno ci perdona la nostra voglia di scherzare anche in modo pesante». La speranza di Senaldi è che i colleghi di repubblica non se la prendano né si indignino, ma che si facciano una risata su un’immagine «ultrabuonista e assolutoria» che estremizza la linea del giornale.

(credits immagine di copertina: Facebook @liberonews)

La prima pagina di Libero in edicola oggi. Qui la versione pdf http://edicola.liberoquotidiano.it/

Gepostet von Libero am Freitag, 22. März 2019

 

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