Matteo Salvini sostiene che il caso della Mare Jonio sia un complotto contro di lui

19/03/2019 di Enzo Boldi

Ipotesi di complotto, oppure Calimero. Si può scegliere tra due titoli che hanno fatto la storia del cinema e dell’animazione il pensiero di Matteo Salvini sul salvataggio a largo della Libia dei 49 migranti da parte della nave Mare Jonio della Ong italiana Mediterranea. Secondo il ministro dell’Interno dietro a questa vicenda c’è un disegno contro di lui programmato da giorni ed esploso alla vigilia del voto al Senato per la sua immunità per il caso della Nave Diciotti.

«Lei crede alla coincidenza tra il caso di Nave Jonio e il voto sulla Diciotti?», domanda un giornalista di Radio Radio a Matteo Salvini che risponde: «Io credevo a Babbo Natale fino a che avevo otto anni. Poi con rammarico un mio compagno di classe, un po’ infame, mi ha detto ‘guarda che nell’armadio trovi i regali che ti portano mamma e papa’. Mi è  crollato il mondo addosso. Ma da allora ho smesso di credere in Babbo Natale». L’ironia del ministro, mentre a largo di Lampedusa ci sono ancora i 49 migranti in attesa di conoscere il loro destino che dipenderà dalla volontà del governo italiano, prova a essere giustificata dietro questa ipotesi di complotto paventata dal leader della Lega.

Caso Mare Jonio, C’è un complotto contro Matteo Salvini?

«Questo presunto salvataggio da parte di una nave dei centri sociali era organizzato da giorni – ha proseguito Matteo Salvini nella sua intervista radiofonica -. È certo che questa imbarcazione non abbia soccorso naufraghi ma sia inserita in un traffico di esseri umani concordato e programmato. Conto che nelle prossime ore arrivi dall’autorità giudiziaria ciò che consegue a chi viola la legge». Il ministro dell’Interno ha poi chiesto il sequestro della nave, altrimenti non farà scendere nessuno dei migranti presenti a bordo.

Di Maio lo rassicura sulla sua immunità garantita dal M5S

Matteo Salvini è, quindi, sicuro che questo caso sia tutto frutto di un disegno contro di lui. Un complotto – anche se non cita mai il mandante o i mandanti – per denigrare la sua figura e il suo ruolo di ministro dell’Interno. Il tutto utilizzando quei 49 migranti a bordo della Mare Jonio. Un accerchiamento alla vigilia del voto al Senato per la sua immunità per il caso Diciotti. Ma tanto a rassicurarlo ci pensa il suo alleato di governo Luigi Di Maio: «Gli iscritti del Movimento hanno stabilito che il Governo quando decise lo sbarco ha tutelato un interesse pubblico e noi voteremo per il fatto che c’è stato un interesse pubblico».

(foto di copertina: ANSA/FLAVIO LO SCALZO)

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