Silvio Berlusconi parla di Imane Fadil: «Non l’ho mai conosciuta»

Imane Fadil è deceduta dopo essere stata ricoverata nell’ospedale Humanitas di Rozzano. Dagli esami tossicologici è emerso che la 34enne marocchina è stata avvelenata, un timore che lei stessa aveva manifestato. Fadil era una delle testimoni chiave del processo Ruby-ter e aveva raccontato ai magistrati del famoso ‘bunga bunga’ nella villa di Arcore di Silvio Berlusconi. Il cavaliere ora dichiara: «Non l’ho mai conosciuta».

Silvio Berlusconi parla di Imane Fadil: «Non l’ho mai conosciuta»

Silvio Berlusconi ha risposto alle domande sulla morte di Imane Fadil durante un incontro a Melfi, in provincia di Melfi. «Spiace che muoia sempre qualcuno di giovane» ha dichiarato il fondatore di Forza Italia, aggiungendo però di non aver «mai conosciuto questa persona» e di non aver mai parlato con lei. Dichiarazioni che sembrano contrastare con i racconti della 34enne modelle marocchina, che durante il processo Ruby Tre aveva raccontato ai magistrati il retroscena delle cene “eleganti” che l’ex premier ospitava nella sua villa di Arcore.  «Le cose che ho letto delle sue dichiarazioni mi ha fatto sempre pensare che fossero tutte cose inventate e assurde» ha detto a questo proposito Berlusconi.

Emilio Fede invece ricorda Imane Fadil : «Le volevo bene»

Eppure, uno degli invitati più presente alle cene, famose per il “bunga-bunga”, si ricorda bene di Imane Fadil. A parlare è Emilio Fede, che ha parlato della giovane dicendo: «La conoscevo, le volevo bene. Era una brava ragazza con dei problemi economici, la sua famiglia era povera». «Un paio di volte le ho pagato il taxi da piazzale Loreto a casa – ha continuato l’ex direttore del Tg4 parlando con Il Fatto Quotidiano –  mi auguro con tutto il cuore che si chiarisca la vicenda». Intanto sono state avviate le indagini sull’avvelenamento della giovane. Tra le ipotesi prese in considerazione anche l’autolesionismo, ma per ora gli inquirenti stanno cercando di risalire all’origine del mix letale. Il procuratore capo Francesco Greco ha parlato della morte della ragazza come di un «calvario» e ha sottolineato la presenza di «diverse anomalie» rilevate nella sua cartella clinica da cui erano emerse le «sintomatologie da avvelenamento».  La consulenza tossicologia riguardava «il dosaggio dei metalli» ha precisato Carlo Locatelli, direttore del Centro antiveleni dell’dell’Irccs Maugeri di Pavia, che si è occupato dell’autopsia sul corpo della ragazza. La documentazione emersa dalla consulenza richiesta dalla clinica dove Imane Fadil era stata ricoverata però «non identifica radionuclidi e non effettua misure di radioattività».

(credits immagine di copertina: MATTEO BAZZI / ANSA)

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