Venezuela, avvelenato uno degli oppositori di Maduro

24/02/2019 di Enzo Boldi

La crisi in Venezuela diventa sempre più grave e con risvolti di cronaca che incendiano ancor di più un clima già infuocato. Mentre proseguono le proteste per le strade arriva la notizia dell’avvelenamento di Freddy Superlano, deputato e uno dei grandi oppositori di Nicolas Maduro. L’uomo, secondo le prime informazioni, sarebbe stato intossicato durante una cena a Cacuta, in Colombia, non distante dal confine venezuelano. Le sue condizioni sembrano essere più tosto serie, mentre è morto suo cugino e assistente Carlos José Salinas.

A Cacuta, teatro dell’avvelenamento, si era tenuto un concerto – voluto dal miliardario britannico Richard Branson – per sostenere la resistenza del Venezuela al regime di Nicolas Maduro e per appoggiare il suo grande oppositore Juan Guaidó. E proprio durante una cena dopo l’evento musicale, Freddy Superlano e suo cugino sarebbero stati avvelenati con la burundanga – detta anche ‘Respiro del diavolo’, o scopolamina – una sostanza allucinogena che si ricava dalla corteccia dell’albero borrachero. Se assunta in dosi elevate il suo effetto è tossico.

Avvelenato un oppositore di Maduro

Si tratta di una sostanza incolore e inodore che può essere sciolta in acqua, la burundanga viene anche usata in Sudamerica per compiere stupri e rapine. I suoi effetti sembrano essere esattamente quelli riscontrati su Superlano e su suo cugino: alterazioni di coscienza, allucinazioni e amnesie, ma può anche causare la morte se presa in forti dosi. Ad annunciare questo grave fatto di cronaca è stato il partito dell’autoproclamato presidente del Venezuela Juan Guaidó che ha lanciato alcuni tweet per denunciare l’accaduto.

 

Proseguono le violenze in Venezuela

Una notizia che infiammerà ancor di più gli animi degli oppositori di Maduro che stanno protestando da settimane per le strade del Venezuela. Attraverso il suo profilo Twitter, il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte chiede lo stop alle repressioni: «Insieme agli altri paesi dell’Ue, condanniamo i tentativi di ostacolare l’ingresso di aiuti umanitari per il popolo venezuelano e di reprimere con violenza il dissenso e le pacifiche manifestazioni di protesta. Vogliamo presto nuove elezioni presidenziali: libere e democratiche»

(foto di copertina: Venezuelan Presidency/Xinhua via ZUMA Wire)

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