Bimbo guarisce dalla leucemia ma non può tornare a scuola perché i compagni non sono vaccinati

22/02/2019 di Enzo Boldi

Poteva essere una storia a lieto fine. Un bambino di otto anni, a cui era stata diagnosticata la leucemia, è riuscito dopo dieci mesi di chemioterapia a debellare il male, con il cancro finalmente in fase di remissione. Una vicenda che, solo per questo epilogo, potrebbe rappresentare un evento gioioso da festeggiare. Il piccolo, dopo mesi passati a lottare contro quel brutto male, era pronto per tornare alla sua normalità, quella che caratterizza tutti i ragazzi della sua età. Ma qualcosa sta rallentando il suo ritorno alla routine. Per ‘colpa’ – ma, ovviamente, le responsabilità sono di alcuni genitori No vax – di alcuni suoi compagni non vaccinati, il bambino non può tornare a sedere tra i banchi.

La storia del piccolo Matteo – nome di fantasia – è stata raccontata da Il Corriere della Sera che ha ripercorso le tappe del lungo percorso di guarigione del bambino, anche attraverso le parole dei genitori che gli sono stati sempre vicino. Un lungo calvario, poi la remissione dopo le cure che – però – ora non gli consentono di essere vaccinato perché il suo sistema immunitario è stato compromesso dalla chemioterapia e servirà altro tempo per poter ripristinare il tutto. Nonostante questo sarebbe potuto tornare a scuola. Sarebbe. Nella sua classe – in una scuola primaria di via Bobbio (a Roma, nel quartiere San Giovanni) – ci sono cinque bambini che non sono stati vaccinati e le mamme di due di loro si sono espressamente dichiarate no vax.

Bambino supera la leucemia, ma non può tornare a scuola perché ci sono i no vax

«Basterebbe una varicella, un morbillo o la meningite – spiega al Corriere della Sera la mamma del piccolo Matteo – e mio figlio tornerebbe nell’incubo». A quell’età, infatti, la scuola spesso e volentieri si rivela un ricettacolo di virus più e meno invasivi. Ma per lo stato di salute del bambino, anche una malattia curabili e quasi innocua rischia di fargli pagare un caro prezzo. «Lì ha la sua vita – ha proseguito la madre – e io non permetterò a nessuno di causargli altri traumi. Tornerà in quei banchi, con la mascherina, senza i capelli di prima, ma ci tornerà».

La Regione Lazio ha avviato le verifiche

La Regione Lazio ha avviato i controllo per le verifiche su questo caso di No vax in una scuola che metterebbero a repentaglio la salute del piccolo immunodepresso. Sarà ora compito dell’Asl Roma 2 verificare se nella scuola primaria di via Bobbio siano garantite tutte le condizioni d’accesso in sicurezza per il bambino, affinché possa tornare finalmente alla normalità dopo mesi passati a combattere e a sconfiggere un male che sembrava essere incurabile. Una vittoria la cui unica medaglia è il ritorno alla routine di un bimbo di 8 anni.

(foto di copertina: Paulo Lopes via ZUMA Wire)

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