La Zecca, Vauro imita Luigi Di Maio che vuole bene all’«orsetto»

Al repertorio del vignettista Vauro mancava l’imitazione di Luigi Di Maio. Ha provato a lanciarla dalle colonne del sito michelesantoro.it. Nella sua interpretazione, il vicepremier – dotato di camicia, cravatta e dialetto napoletano d’ordinanza – parla della sua passione per l’orsetto. Il riferimento è chiaramente a Matteo Salvini, alleato di governo dello stesso Di Maio.

Vauro imita Di Maio e parla dell’orsetto Salvini

«Ma per favore – dice Vauro -… Ma guardatelo bene…paffutello, pelosetto…come si fa a non provare tenerezza? Pare un orsetto di peluche. Un orsetto di quelli che tiri la cordicella e fanno un bel  versetto. E quegli occhietti così vispi e le labbruccia dolci di Nutella? Suvvia si può pensare di infierire su una creaturina tanto amabile?».

Nel botta e risposta con l’orsetto immaginario, sulle note di sottofondo di un carillon, Vauro cerca di difendere in tutti i modi il tenero alleato di governo, che «ha avuto un’infanzia difficile come la sua», che si è dovuto scontrare con persone che gli volevano «fare toh toh sul culetto». L’orsetto – che non compare mai sullo schermo se non nello sfondo del video e nella grafica animata – canta cori discriminatori nei confronti dei napoletani, inneggia alla ruspa e si lascia andare a rutti e a emissioni di altro tipo.

Lo sketch di Vauro è una vera e propria metafora del rapporto M5S-Lega

Alla fine, però, l’orsetto così tenero si rivela per quello che è. Si incattivisce. Come andrà a finire? Lo sketch di Vauro è la personale interpretazione del vignettista e opinionista di quanto accadrà a questa insolita alleanza di governo giallo-verde, che sembra sul punto di rompersi da un momento all’altro. L’ingenuità del Movimento 5 Stelle contro l’astuzia della Lega. Che sta fagocitando il suo partner all’esecutivo.

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