Saolini, finto giornalista della giuria di Sanremo, attacca: «Se gli italiani fossero normodotati, capirebbero la mia satira»

Non le manda a dire Gian Marco Saolini, il nuovo one man show delle trollate sui social network. I suoi video vengono creduti vere dichiarazioni dagli utenti medi di Facebook e vengono ricondivisi come se fossero notizie reali. In realtà si tratta di satira, con elementi che rendono le sue frasi riconoscibili come fake news. Ma, dopo tanto tempo e dopo una costante frequentazione dei social media, la gente non ha ancora capito il vero senso del suo progetto.

Finto giornalista Sanremo, le parole di Gian Marco Saolini

L’ultima prodezza di Saolini riguarda il Festival di Sanremo. Nel suo video, si presenta come un giornalista che ha partecipato alla giuria della manifestazione canora più famosa d’Italia e ha spiegato il suo originalissimo punto di vista sulla vittoria di Mahmood e sul secondo posto di Ultimo. Il suo video ha ottenuto migliaia di visualizzazioni e condivisioni, molte delle quali da parte di utenti che hanno scambiato per oro colato tutto quello che ha affermato. Ovviamente, nel breve filmato da meno di un minuto, si dà la colpa alla sinistra che avrebbe costretto i giurati di Sanremo a votare per Mahmood.

Gian Marco Saolini e la diffusione delle fake news sui social network

Oggi, dopo le polemiche seguite alla diffusione del video, Gian Marco Saolini è intervenuto con un’intervista a Radio Cusano Campus, in cui ha espresso il suo punto di vista sulla questione: «Vengo costantemente attaccato dalla destra di essere pagato dalla sinistra e viceversa – ha affermato -. Senza fare proseliti io mi ritengo molto imparziale nel senso che ho le mie idee ma attualmente non si rispecchiano in alcun partito. Vengo attaccato molto anche da chi fa satira e intrattenimento: io ritengo che un Paese civilizzato, quello che faccio io dovrebbe essere riconosciuto come un fake, gli strumenti per riconoscere che si tratta di un falso ci sono ma la gente non vuole scoprirli».

Saolini attribuisce la colpa di questo sentiment diffuso nei confronti delle fake news agli italiani stessi, accusati di essere troppo creduloni e di non informarsi correttamente. Anzi, di non voler perdere tempo a informarsi sui canali di comunicazione ufficiali: «La gente si concentra troppo sulla censura, sull’insultare, sull’odio anziché andare a vedere la fonte, ovvero spendere due minuti per leggere chi sono veramente: basta andare sul mio profilo e vedere che faccio mille lavori, già questo dovrebbe far capire che si tratta di una pagina ironica. Se le persone in Italia fossero normodotate io sarei visto solo come qualcuno che ricalca in maniera comica alcuni temi…».

[Screenshot dall’account Facebook di Gian Marco Saolini]

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