Nuovo scontro Fazio-Salvini. Il conduttore gli dà del «disumano» e lui replica: «Sei un milionario»

Proseguono i rapporti tesi tra Matteo Salvini e Fabio Fazio. Il conduttore di ‘Che tempo che fa’, trasmissione in onda su Rai3, su Twitter un proprio pensiero sullo sgombero e sulla chiusura del CARA di Castelnuovo di Porto, in provincia di Roma, parlando apertamente di una prova di ‘disumanità e incoerenza’. Il leader della Lega, che non perde occasione per bacchettare Fazio, ha replicato sentendosi chiamato in causa parlando, ancora una volta, del suo stipendio versato dalla televisione pubblica.

Il tema dei migranti è stato spesso motivo dei dissidi dialettici tra Fabio Fazio e Matteo Salvini. La cronaca racconta dei primi scontri in occasione dell’ospitata dell’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano dopo l’iscrizione nel registro degli indagati per la gestione dei fondi destinati ai migranti nel suo comune. Anche lì il leader della Lega non apprezzò questo gesto, iniziando a parlare dello stipendio che ogni anno, anzi mese, il conduttore percepisce dalla Rai per la sua trasmissione.

Dai migranti ai conti in tasca

Ora lo scontro si sposta sullo sgombero del Centro per l’accoglienza in provincia di Roma. «Lo sgombero del Cara di Castelnuovo di Porto è un’ulteriore prova di disumanità e incoerenza – scrive sul proprio profilo Twitter Fabio Fazio -. Cancellare ogni tentativo di integrazione aumenta l’insicurezza. E soprattutto aumenta disperazione e ingiustizia». La linea del conduttore è nota, così come è diventata famosa la risposta di Salvini che sembra quasi ossessionato dallo stipendio di Fazio.

L’ossessione di Salvini per lo stipendio di Fazio

«Il milionario (a carico degli italiani) dice che sono disumano – scrive il leader della Lega su Twitter -. Più si arricchiscono, più perdono il contatto con la realtà. Incassa che ti passa, io vado avanti nel nome del buon senso e del rispetto delle regole. Bacioni». Già la settimana scorsa Salvini era tornato su questo argomento, sottolineando come Fazio «Guadagni in un mese quanto me in un anno».

(foto di copertina: Archivio Ansa)

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