Lega, ProVita e Generazione Famiglia contro Vladimir Luxuria: «Follia la lezione di transgenderismo»

21/01/2019 di Enzo Boldi

Non si spegne l’eco delle polemiche per la partecipazione di Vladimir Luxuria alla trasmissione Alla Lavagna andata in onda, in seconda serata, sabato su Rai3. Ora anche la Lega ha alzato la voce, chiedendo alla Rai di fare chiarezza non solo sui temi affrontati durante il programma, ma anche sul compenso versato all’ex deputata di Rifondazione Comunista dalla televisione pubblica.

«Lezioni di transgenderismo a bambini di appena 10 anni? Inaccettabile – ha detto  il deputato Paolo Tiramani, capogruppo della Lega in Vigilanza Rai -. Ancor di più se questo accade nel corso di una trasmissione televisiva andata in onda su Rai 3 i cui protagonisti sono giovanissimi alunni ed a spiegare temi come l’omosessualità ed il cambio di sesso è una mancata ‘soubrette’ la cui vita personale dovrebbe restare tale». La partecipazione di Vladimir Luxuria ad Alla Lavagna non è proprio andato giù a una parte della politica che continua a difendere l’identità sessuale che prevede l’esistenza solamente di due generi: donna e uomo.

Vladimir Luxuria attaccata dalla Lega per la sua partecipazione ad Alla Lavagna

«Stiamo parlando di argomenti di una tale complessità – prosegue il deputato della Lega – che non possono essere trattati in maniera così leggera con piccoli ragazzi all’interno di un programma televisivo. Ogni bambino ha, giustamente, i propri tempi e non può essere forzato ad affrontare argomenti non appropriati per la propria età e dei quali non si sente pronto. Quanto trasmesso nel corso della puntata ‘Alla lavagna!’ è quindi inaccettabile. Non solo è da rivedere la scelta, a mio avviso sbagliatissima, degli autori ma come Lega ci informeremo su quanto ammonta il compenso destinato a Vladimir Luxuria per questa puntata a dir poco surreale».

L’attacco anche di  ProVita e Generazione Famiglia

Sulla falsariga di quanto portato avanti dal deputato della Lega ci sono anche Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidenti di ProVita e Generazione Famiglia, due delle associazioni promotrici del Family Day. «Caro Luxuria, ma quale favoletta sul maschietto che non era contento di essere maschietto. La trasmissione è una scelta ben precisa: quella di indottrinare i bambini attraverso vere e proprie lezioni sul cambio di sesso. Si vergogni e anche la Rai», denunciano i due che poi proseguono: «È ancora più scandaloso che si sia usata una metafora ornitologica su ‘l’uccello che si libera della sua gabbia’ davanti a innocenti orecchie come quelle dei bimbi, facendo accettare di fatto la propaganda gender anche ai minori: si è trattato di uno show non adatto ai minori e per di più sulla Tv di Stato di cui siamo obbligati a pagare il canone». Poi il plauso al senatore Simone Pillon che ha annunciato un’interrogazione in Commissione di Vigilanza Rai e l’accusa alla ‘lobby’ LGBT.

Vladimir Luxuria risponde all’interrogazione di Pillon

Poco dopo è arrivata la risposta di Vladimir Luxuria alle accuse e all’interrogazione che il senatore Simone Pillon ha intenzione di portare alla Vigilanza Rai: «Salvini in una puntata precedente ha parlato di sovranismo, chiedo a Pillon voleva anche lui indottrinare i bambini o semplicemente ha espresso la sua opinione come ho fatto io con il bullismo? Il proposito della trasmissione non era indottrinare, né trasformare i bambini da etero in gay. Io ho parlato di me e non di loro. Ho parlato dalle mia esperienza di essere bullizzato a scuola, di essere messo in un angolo, di aver subito delle violenze perché il tema della trasmissione era il bullismo, un tema di cui di solito si parla a scuola. È legittimo che i bambini facciano le domande ed io ho risposto con garbo ed intelligenza. Nessun bambino mi e’ sembrato turbato o con le idee confuse».

(foto da profilo Twitter di Rai3)

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