Reddito di cittadinanza, la bozza smentisce Di Maio e Salvini: andrà anche agli stranieri

Il destino del reddito di cittadinanza sembra essere quello di una misura destinata alla presentazione in due versioni: quella delle parole e della propaganda politica da un lato, quella dell’aderenza alle leggi e ai bilanci dello Stato dall’altra. L’ultima retromarcia del Movimento 5 Stelle sul tema, dopo quella sull’evidente riduzione della cifra e della platea (originariamente 780 euro per 5 milioni e mezzo di italiani), riguarda l’estensione del reddito di cittadinanza agli stranieri.

Reddito di cittadinanza agli stranieri, Di Maio smentito dalla bozza

«Il reddito di cittadinanza sarà solo per gli italiani» – megafonava Luigi Di Maio, immediatamente applaudito da Matteo Salvini che sul ‘Prima gli italiani’ ci ha costruito una campagna elettorale intera. Evidente a tutti, già dalle prime battute di questa polemica, che il proclama non poteva essere tradotto in realtà, dal momento che c’era una forte distinzione tra le intenzioni del governo gialloverde e i dettami della Carta Costituzionale che vieta qualsiasi forma di discriminazione legata alla nazionalità per diverse misure, tra cui quelle volte al sostentamento della persona.

Così, nella bozza che sta circolando sul reddito di cittadinanza e che arriverà sul tavolo del consiglio dei ministri nei prossimi giorni, ecco quel passaggio che estende la misura assistenzialistica anche ai cittadini stranieri che in Italia risiedono da più di cinque anni. Del resto, il reddito di cittadinanza – già mal tollerato in Europa – era stato spiegato proprio così a Bruxelles e anche su questo si è basato il via libera della Commissione al bilancio italiano con il deficit/pil al 2,04%.

Reddito di cittadinanza, le altre caratteristiche inserite in bozza

Di conseguenza, sono inevitabili i malumori nella maggioranza che, ora, si troverà nella situazione di spiegare al proprio elettorato quella che, a conti fatti, è una notizia mal digerita dall’opinione pubblica tendente al sovranismo che, negli ultimi tempi, sta diventando sempre più di tendenza in Italia. E dalle opposizioni, specialmente da Forza Italia, c’è l’attacco alla Lega, rea di aver tradito il patto con gli italiani.

Il reddito di cittadinanza, in ogni caso, partirà ad aprile e verrà erogato nel mese di maggio. Questo significa un risparmio sulla cifra inizialmente prevista (anche se questo risparmio ci sarà solo per le casse statali e non per i beneficiari della misura). Si parte con un costo di 6,1 miliardi, che salirà a 7,8 per il 2020 e a quasi otto milioni per il 2021. La quota per il reddito, stando alle previsioni della bozza, dovrebbe aggirarsi (ma anche qui le cifre sono ancora tutte da verificarsi) sui 630 euro al mese, più eventuali 150 di contributo d’affitto destinato soltanto ad alcune persone con requisiti specifici.

Non ci sono novità, invece, sulla necessità di accettare uno dei tre lavori proposti o di prestarsi a lavori di pubblica utilità per almeno 8 ore a settimana. La misura dell’estensione del reddito di cittadinanza agli stranieri, così come le altre regole che insieme formeranno il decreto con cui verrà introdotto, sono soggetti a cambiamenti in consiglio dei ministri e nella successiva discussione parlamentare. Che, tuttavia, si annuncia molto accesa.

FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI

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