Rai sospende lo spot con la Bonaccorti sui «risarcimenti per gli errori della sanità»

28/12/2018 di Redazione

Dopo le polemiche dei medici, la Rai ha deciso di sospendere «in via cautelativa» lo spot con protagonista Enrica Bonaccorti sui risarcimenti per i presunti errori commessi dai medici negli ospedali. Nella nota della Rai si legge che lo spot, la cui messa in onda era prevista «dal 26 dicembre al 5 gennaio per un totale di 42 passaggi» verrà sottoposta «all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (Iap) per una sua opportuna valutazione».

Lo spot di Obiettivo Risarcimento con Enrica Bonaccorti e le polemiche dei medici

Il volto rassicurante di Enrica Bonaccorti invita tutte le persone che ritengono di essere vittime di un errore medico a rivolgersi alla società Obiettivo Risarcimento. Lo spot, che sottolinea come «anche i medici possono sbagliare», è stato trasmesso anche sulle reti del servizio pubblico della Rai. Facendo arrabbiare tutto il mondo della Sanità.

«Dovrebbe prevalere l’interesse pubblico – ha affermato Filippo Anelli, presidente di Fnomceo -, lo Stato dovrebbe tutelare la più grande azienda italiana, il Servizio sanitario nazionale produce salute. Il sentire dei medici verso questo spot è di pura indignazione». Secondo la Federazione Nazionale dell’ordine dei medici e dei chirurghi, infatti, Obiettivo Risarcimento sarebbe «nota per intentare – e sollecitare – azioni di rivalsa, anche temerarie, verso il Servizio Sanitario nazionale da parte di pazienti che non si ritengano soddisfatti delle prestazioni ricevute».

«Presenteremo una denuncia alla Procura di Roma contro lo spot della società Obiettivo Risarcimento perchè fornisce ai cittadini una comunicazione ingannevole e scorretta – ha annunciato Consulcesi, network dedicato a chi opera nel mondo medico-sanitario e fornisce tutela legale ai camici bianchi attraverso il presidente Massimo Tortorella -. Uno spot del genere stimola tensione contro il mondo sanitario e fomenta azioni contro gli operatori sanitari. Queste comunicazioni sono sbagliate e vengono fatte da società il cui unico obiettivo è il riscontro economico».

Sempre Consulcesi, ha citato la statistica – omessa dallo spot pubblicitario trasmesso anche sulla Rai – secondo cui il 97% delle cause intentate per presunti errori sanitari finisce in un nulla di fatto. «La cattiva comunicazione sul Servizio sanitario pubblico è una piaga – ha concluso Tortorella -, il Ssn è un’eccellenza italiana. Uno spot come quello mandato in onda crea un grave danno d’immagine per gli operatori sanitari».

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