La società di Di Battista e i debiti verso dipendenti, banche, fornitori e Fisco

La società di famiglia di Alessandro Di Battista, la Di.Bi.Tec srl di cui l’esponente del Movimento 5 Stelle è anche uno dei due soci di maggioranza avrebbe debiti per circa 53mila euro nei confronti dei dipendenti, per circa 152mila euro verso le banche, per 135mila euro verso i fornitori e 60mila euro con il Fisco. È quanto rivela oggi dalla prima pagina il quotidiano Il Giornale (con un articolo a firma di Carmelo Caruso) riportando i dati dell’ultimo bilancio presentato, consultabile attraverso una semplice visura camerale.

Di Battista e la società con debiti verso dipendenti, banche, fornitori e Fisco

La società è stata costituita nel 2001 dal padre di Di Battista, Vittorio, che è anche presidente del consiglio di amministrazione. La Di.Bi.Tec ha sede a Roma, al 30 giugno scorso risultavano due dipendenti, e come oggetto sociale «la produzione industriale, la lavorazione di manufatti in ceramica e affini, di apparecchi igienico sanitari». I soci della società sono cinque: il più noto Alessandro Di Battista con il 30% Maria Teresa Di Battista con il 30%, Vittorio Di Battista con il 20%, Leonardo Salvini con il 15% e Carmela Trevisari con il 5%.

Il Giornale spiega che, visionati i dati, i revisori dei conti registrano che la società ha ridotte dimensioni e che il debito di 53mila euro verso i dipendenti è una spia di ritardi notevoli nei pagamenti. Nonostante numeri così compromessi la Di.Bi.Tec avrebbe però anche titoli bancari «Carivit» pari a circa 116mila euro. Titoli che potrebbero ripianare dei debiti ma si è preferito accantonare. Il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, infine, ricorda che solo poche settimane fa, sulla vicenda dell’azienda edile della famiglia di Luigi Di Maio, Di Battista difese il padre del vicepremier e si scaglio contro i genitori di Matteo Renzi e Maria Elena Boschi.

(Foto di copertina da archivio Ansa: l’esponente M5S Alessandro Di Battista ospite della trasmissione tv condotta da Lilli Gruber Otto e mezzo. Credit immagine: ANSA / ALESSANDRO DI MEO)

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