Il grande complotto sul Tmb Salario

11/12/2018 di Redazione

Oggi Roma si è svegliata con una imponente nuvola di fumo, scaturita dall’incendio all’impianto di compostaggio di rifiuti indifferenziati sulla Salaria. Mentre dodici squadre dei vigili del fuoco erano impegnate a domare le fiamme (in un rogo non ancora concluso) diversi abitanti di Roma Nord hanno avvertito la forte puzza e l’odore acre anche a chilometri di distanza. Senza parlare dei potenziali rischi sulla salute e sull’ambiente alcuni esponenti politici, in barba alle relazioni tecniche e ai comitati di quartiere che chiedevano la chiusura del Tmb Salario da diverso tempo, non credono all’incidente casuale. Nei migliori dei casi insinuano dubbi in merito.

«Lascia perplessi che proprio nel momento in cui si faceva un lavoro strutturale per questo Tmb, guarda caso parte l’incendio. Io vengo da terre dove sono abituato per il lavoro precedente e per altri motivi a frequentare questo tipo di situazioni e guarda caso ogni volta che qualcuno fa qualcosa per provare a sistemare, parte l’incendio. Non faccio sillogismi, lasciamo lavorare la procura sull’argomento, però ho il dovere di essere scocciato di questa vicenda perché il lavoro si stava facendo finalmente per dare una risposta ai cittadini, soprattutto quelli delle zone limitrofe», ha detto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, nel corso della conferenza stampa convocata nel Tmb Salario dopo il rogo di questa notte.

«Oggi, oltre quaranta vigili del fuoco sono stati dispiegati per gestire un maxirogo all’impianto di compostaggio dell’Ama posto sulla Via Salaria, fondamentale per il sistema rifiuti della Capitale. L’incendio e la distruzione dell’impianto rischierebbero di ostacolare gravemente la già difficile raccolta dell’immondizia a Roma. Proprio durante il periodo natalizio. Per voi è solo un caso?», scrive su facebook Paola Taverna (M5S), vicepresidente del Senato.

FORTINI (EX AMA): “SI DEVONO SMALTIRE 200 MILA TONNELLATE. DOVE FINIRANNO?”

L’incendio al Tmb, con un impianto oramai distrutto è una catastrofe. «L’AMA e la raccolta di rifiuti a Roma, con un solo impianto funzionante, è in ginocchio», ha spiegato ai microfoni di Servizio Pubblico (www.michelesantoro.it) Daniele Fortini, già presidente del cda di AMA e fra i massimi esperti di rifiuti in Italia. L’impianto era fondamentale per trattare i rifiuti e renderli trasportabili in altre regioni e all’estero. Ora non sarà più possibile. «Nel 2019 l’impianto del Salario avrebbe dovuto smaltire 200 mila tonnellate di rifiuti: dove andranno a finire adesso quei rifiuti? – si chiede Fortini nel Forum con la redazione di Servizio Pubblico -. Virginia Raggi fa appello alle altre regioni, ma come può pensare che altri si facciano carico di una quantità simile?».

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