Kevin Hart non presenterà gli Oscar 2019 per i vecchi tweet omofobi

È durato appena due giorni l’incarico affidato a Kevin Hart per condurre la notte degli Oscar 2019. Il 39enne attore americano ha deciso di abbandonare la sua partecipazione all’evento dopo una polemica relativa a suoi messaggi omofobi pubblicati alcuni anni fa su Twitter. L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’organizzazione che conferisce i prestigiosi premi cinematografici, gli ha chiesto di chiedere scusa e di rimuovere i tweet offensivi. Lui ha risposto in un video su Instagram e poi su Twitter per annunciare il passo indietro.

Kevin Hart non condurrà gli Oscar per i tweet omofobi

Dopo l’annuncio della partecipazione di Hart all’atteso evento del 24 febbraio i profili social del 39enne comico erano stati passati al microscopio ed erano riemerse le vecchie espressioni offensive nei confronti nelle persone omosessuali. L’attore afroamericano derideva o insultava i gay in alcuni tweet pubblicati tra il 2009 e il 2011. In un vecchio tweet l’attore parlava di un profilo che assomigliava «a un cartellone gay per l’Aids». In un altro si preoccupava di non sembrare omosessuale. In un altro faceva sapere che avrebbe impedito a suo figlio di giocare con le case delle bambole perché «è da gay».

Il video su Instagram: «Ho già affrontato il problema, sono cambiato»

«Ho appena ricevuto una chiamata dall’Academy – ha rispostoHart nel video su Instagrame in quella telefonata praticamente mi hanno detto ‘Kevin chiesti scusa per i tuoi tweet o dobbiamo cercare un nuovo conduttore’». E ancora: «parlano di tweet del 2009, 2010». «Ho deciso di andare oltre le scuse, perché ho affrontato questo problema diverse volte. Non è la prima volta che viene fuori tutto questo. L’ho già affrontato. Ho detto dove sono le ragioni e i torti. Ho detto chi sono adesso e chi ero allora. L’ho fatto e non ho intenzione di tornare indietro». Hart ha detto di vivere ora un momento della propria vita completamente nuovo rispetto al passato, di essere cambiato. «La stessa energia utilizzata per trovare quei vecchi tweet potrebbe essere la stessa impiegata per trovare la risposta alle domande poste anni dopo». E ancora: «Noi alimentiamo i troll di Internet e li ricompensiamo, io non ho intenzione di farlo». L’attore si è detto comunque grato e riconoscente nei confronti dell’Academy per l’opportunità che gli è stata riservata. Ma non ci sarebbe «nessun danno» se dovesse perderla.

 

 

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Stop looking for reasons to be negative…Stop searching for reasons to be angry….I swear I wish you guys could see/feel/understand the mental place that I am in. I am truly happy people….there is nothing that you can do to change that…NOTHING. I work hard on a daily basis to spread positivity to all….with that being said. If u want to search my history or past and anger yourselves with what u find that is fine with me. I’m almost 40 years old and I’m in love with the man that I am becoming. You LIVE and YOU LEARN & YOU GROW & YOU MATURE. I live to Love….Please take your negative energy and put it into something constructive. Please….What’s understood should never have to be said. I LOVE EVERYBODY…..ONCE AGAIN EVERYBODY. If you choose to not believe me then that’s on you….Have a beautiful day

Un post condiviso da Kevin Hart (@kevinhart4real) in data:

 

 

L’annuncio: «Ho deciso di abbandonare, non voglio essere una distrazione»

Poi, poche ore dopo, è arrivato l’annuncio su Twitter. «Ho deciso di abbandonare l’Oscar di quest’anno. Non voglio essere una distrazione in una serata che dovrebbe essere celebrata da tanti artisti di talento. Mi scuso sinceramente con la comunità LGBTQ per le mie insensibili parole in passato».

 

 

E ancora, in un altro tweet: «Mi dispiace di aver ferito delle persone. Sto cambiando e voglio continuare a farlo. Il mio obiettivo è quello di riunire le persone e non dividere. Molto amore e apprezzamento per l’Academy. Spero che ci incontreremo ancora».

 

 

Hart aveva fatto battute offensive nei confronti dei gay anche nei suoi spettacoli. «Sono un maschio eterosessuale, se posso impedire a mio figlio di essere gay, lo farò». Come sottolineato dai media americani, questo genere di frasi sono scomparse dai profili Twitter dopo il 2011, dopo i primi film di successo.

(Foto di copertina Zumapress da archivio Ansa. Credit immagine: Starmax / Newscom via ZUMA Press)

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