Il governo ha posto la fiducia sul DDL Bilancio

Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il parlamento Riccardo Fraccaro alla ripresa dei lavori dell’aula della Camera. «A nome del governo, autorizzato dal Consiglio dei ministri – ha dichiarato –  pongo la questione di fiducia sull’approvazione senza emendamenti e articoli aggiuntivi‘» sul testo predisposto dalla commissione Bilancio.

Dopo l’annuncio, il presidente di turno Maria Edera Spadoni ha immediatamente convocato i capigruppo per una riunione dalle 19, per determinare i tempi delle votazioni. La questione di fiducia, riportano le agenzie, è stata posta sul testo licenziato, e successivamente revisionato dalla commissione Bilancio della Camera.

Il testo revisionato per ore su 18 commi

Tre ore per un riesami di 18 commi del ddl bilancio: questa è stata la richiesta della dalla relatrice di maggioranza Silvana Comaroli (Lega). Una richiesta spiegata dal fatto che un riesame era necessario «al fine di modificare o sopprimere dal provvedimento alcune disposizioni che presentano profili problematici, dal punto di vista finanziario». Sotto riesame anche l’emendamento Brunetta 14.058 che, ha spiegato Comaroli, era «rimasto accantonato con il parere favorevole dei relatori di maggioranza e del governo». L’opposizione aveva fatto richiesta di rinviare il testo integrale in Commissione al fine di una revisione complessiva del ddl, ma il voto dell’aula aveva respinto la proposta.

La questione di fiducia dopo il vertice a Palazzo Chigi

L’annuncio della questione di fiducia è arrivata dopo un lungo vertice Di Maio-Conte-Salvini a Palazzo Chigi, durante il quale «abbiamo affrontato alcune questioni da portare nella legge di bilancio al Senato» ha dichiarato Luigi Di Maio. Il vicepremier ha poi continuato spiegando che «c’è in corso una trattativa con l’Europa per portare a casa la manovra, non tradire i cittadini, non tradire le promesse ed evitare la procedura di infrazione». Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri ha dichiarato anche che il taglio delle pensioni d’oro che entrerà nella legge di bilancio al Senato la settimana prossima vedrà un passaggio «dal 25% al 40% di tagli». Si è pronunciato anche sulla quota 100, chiarendo che «serviranno meno soldi per la stessa platea».

Luca Pastorino (LEU), «ultimo atto di un disastro, il testo è inutile e nullo»

Alla richiesta della questione di fiducia, si è levato un coro dall’opposizione. In particolare Luca Pastorino, segretario di presidenza per Liberi e Uguali alla Camera, ha attaccato duramente il governo, definendolo «improvvisato, che si è presentato annunciando il cambiamento ma che inanella una serie di azioni sconcertanti. A danno dei cittadini. Il rinvio in commissione di oggi, con il riesame di 17 commi, è stato l’ultimo atto di un disastro talmente enorme che è difficile anche da commentare». Anche la questione di fiducia viene severamente condanna da Pastorino, che ha aggiunto che «ora ci apprestiamo a votare la questione di Fiducia su una Legge di Bilancio che modificherà in maniera pesante i saldi nel passaggio al Senato». Il testo che verrà votato viene definito dal politico Leu «privo di valore, quasi nullo: è servito solo per inserire delle mancette in ossequio alla tradizione di tutte le manovre. Altro che cambiamento, questo è un consolidamento dei peggiori vizi. Non contenti di tutto questo, la prossima settimana ci sarà un altro voto di Fiducia sul decreto fiscale. Così il Parlamento continua a essere calpestato, creando un danno al sistema democratico». All’interno del testo, continua Pastorino, non ci sarebbe l’Opzione donna, la cui introduzione era stata sostenuta proprio da un deputato del Movimento 5 stelle: «sfogliando il provvedimento questa norma non c’è. C’è solo un grande rumore su tutto, troppe parole al vento senza una strategia. Ed è seriamente preoccupante per il Paese»

(Credits immagine di copertina ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)

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