«Corona deve tornare in carcere»

26/11/2018 di Enzo Boldi

Corona non perdona. E neanche il procuratore generale di Milano. L’imperversare televisivo (e sui social) dell’ex paparazzo ha fatto storcere il naso non solo ai telespettatori e agli utenti del web, ma anche all’avvocato Nunzia Gatto, «numero due» della Procura generale del capoluogo lombardo, che non ritiene «riabilitanti» le risse dialettiche di cui Fabrizio Corona si è reso protagonista nelle ultime settimane. Il tutto è partito dalla sua ospitata al Grande Fratello Vip, degenerata in un volgare scambio di insulti (proseguiti poi anche su Instagram) con la conduttrice Ilary Blasi.

«Quello che sta facendo Corona può essere definita ‘esecuzione della pena’?», ha chiesto il pg Nunzia Gatto nel corso di un’udienza durata oltre quattro ore davanti ai giudici del Tribunale di sorveglianza. Il riferimento è a tutto ciò che ha fatto l’ex paparazzo dallo scorso 21 febbraio, quando è stato scarcerato per un periodo in cura all’interno della comunità di Limbiate per la sua tossicodipendenza, prima di riprendere il suo lavoro in giro per i locali di tutta Italia e con le ospitate in tv. «Sono arrivate tantissime segnalazioni di violazioni delle regole imposta dai giudici», ha aggiunto il procuratore di Milano.

 

Corona e le sue discusse risse televisive

Nelle oltre quattro ore di requisitoria, il procuratore generale ha mostrato in aula anche alcune scene delle ultime ospitate di Corona in televisione. La principale riguarda il suo ingresso nella casa del Grande Fratello Vip per parlare con la sua ex fidanzata Silvia Provvedi e quello che è «esploso» negli istanti finali della sua comparsata. La rissa dialettica con Ilary Blasi e tutto quel che ne è seguito non rappresentano – per l’avvocato Nunzia Gatto – l’esecuzione della pena e la riabilitazione che l’ex fotografo dei Vip si era impegnato ad assicurare.

Contestati anche gli orari non rispettati

Tra le altre contestazioni evidenziate dall’avvocato Nunzia Gatto, ci sono anche il mancato rispetto degli orari per il rientro a casa e dei permessi per lavorare al di fuori della Lombardia, che ultimamente si sono intensificati. Il tutto a discapito degli accordi trovati tra Fabrizio Corona, i suoi legali e l’accusa.

(foto di copertina: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

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