«Lavati, puzzi», bulli deridono un compagno disabile e pubblicano il video

21/11/2018 di Enzo Boldi

Le nuove frontiere del divertimento fra i giovani non fanno né ridere né divertire e hanno un nome ben definito: bullismo. Ed è così che alcuni studenti iscritti al primo anno di un istituto superiore di Pontedera – in provincia di Pisa – hanno ben pensato di insultare e deridere un loro compagno di classe affetto da disabilità. E se tutto questo non bastasse, una ragazza ha ben pensato di riprendere la vergognosa scena con il proprio smartphone e pubblicare il video sui social network. Per la giovane è scattata la punizione: due settimane di sospensione.

La notizia è stata riportata dal quotidiano Il Tirreno, che ha evidenziato come la vicenda sia venuta a galla solamente dopo che il ragazzo disabile ha trovato il coraggio di raccontare alla sua famiglia le vessazioni a cui era costretto a subire dai suoi compagni di classe. I genitori, allarmati dalle parole del proprio figlio, hanno iniziato a monitorare i profili social dei ragazzi che frequentano la sua stessa scuola, fino a risalire a un video pubblicato da una ragazza.

Bullismo contro un disabile in una scuola di Pontedera

Il filmato in questione mostra gli atteggiamenti tipici del bullismo, partiti dalla semplice derisione per gli handicap del ragazzo, fino agli insulti. I genitori hanno immediatamente denunciato l’episodio e ha girato il video anche al dirigente scolastico dell’istituto frequentato dal figlio a Pontedera. Il preside ha immediatamente sospeso per due settimane la protagonista di quella condivisione sui social network, mentre sono attesi provvedimenti anche per altri due ragazzi protagonisti di questo triste episodio.

Sospesa la ragazza che ha condiviso il video sui social

«Sono minorenni e c’è il rischio dell’emulazione – ha commentato il preside dell’Istituto superiore -. Faremo una segnalazione oltre a quella della famiglia, nel frattempo abbiamo fatto tutto quello che dovevamo per dare risposte ai genitori dell’alunno disabile e anche per evitare che si ripetano episodi di bullismo».

(foto di copertina: Archivio Ansa)

 

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