Laura Boldrini e la fine di LeU: «Su una sconfitta non si poteva costruire» | VIDEO

«La fine di LeU non è una bella notizia». L’ultima parola sul soggetto politico nato alla vigilia delle elezioni del 4 marzo e guidato dall’ex presidente del Senato Pietro Grasso è arrivata da Laura Boldrini. La deputata, nel corso di un intervento allo Iulm intitolato Le parole dell’odio e i generi ai tempi dei social è intervenuta sulla notizia dello scioglimento del cartello elettorale.

La fine di Leu vista da Laura Boldrini

Liberi e Uguali aveva già perso – all’indomani delle elezioni – l’apporto di Possibile, il partito fondato da Pippo Civati. Negli ultimi giorni, nell’impossibilità di avviare un percorso costituente, ha assistito alla scissione anche delle altre due anime che lo componevano: Mdp – Articolo 1 di Roberto Speranza e Pierluigi Bersani e Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni.

«Le premesse, dopo la sconfitta alle elezioni, non erano buone. Io fin da subito – ha detto la Boldrini – alla prima assemblea nazionale avevo detto che su una sconfitta non si poteva costruire granché. Avevo detto di guardare a quelle realtà e a quelle associazioni che non si sono sentite rappresentate da noi e che infatti non ci hanno votato. Invece, si è andati avanti con un partito, ma l’iniziativa non è stata presa seriamente. E siamo arrivati a questo punto».

Ora c’è la difficilissima sfida delle elezioni europee. «In questo tempo bisogna unire e non dividere. La mia proposta per le elezioni europee del 2019 è quella di fare una lista unica, senza simboli politici, che guardi alle piazze che in questi giorni hanno dimostrato la loro volontà di farsi sentire. Una proposta basata su 5 punti per salvare l’Europa che non può procedere con questo passo».

FOTO: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

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