Strada dei Parchi attacca Toninelli: «Bisogna sbloccare 192 milioni, il ministro non ci riceve»

18/10/2018 di Redazione

Continua la telenovela di Strada dei parchi spa e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sui lavori per la sicurezza dei viadotti. La concessionaria delle autostrade A24 (Roma-Teramo) e A25 ha inviato al Mit una diffida per lo sblocco di 192 milioni di euro per la messa in sicurezza dei ponti inseriti nel decreto Genova. La società ha chiesto di «adottare senza ulteriore indugio e comunque entro e non oltre 5 giorni ogni atto autorizzativo teso a consentire l’avvio di lavori urgenti o comunque ritenuti necessari, con ogni conseguente assunzione di responsabilità in caso di ulteriori ritardi e/o espresso diniego». Il Ministero, intanto, ha messo a punto una relazione (sulle risultanze delle ispezioni ministeriali) che chiede a Strade dei Parchi di limitare il traffico pesante, in particolare su otto viadotti. Poi è intervenuto il ministro Danilo Toninelli, che ha dichiarato: «L’obbligo di limitare il traffico grava sul concessionario», «Sono intervenuto con l’anticipazione dal 2021 al 2018 e quindi con l’utilizzo immediato dei 192 milioni».

Strada dei Parchi e la diffida al Ministero: «Sbloccate 192 milioni», il Mit chiede di limitare il traffico

Nella relazione del Mit, firmata dal dirigente Placido Migliorino e consegnata al ministro Danilo Toninelli e alle quattro prefetture abruzzesi, sono contenute cinque prescrizioni rivolte alla concessionaria. In una di esse si parla di «particolare attenzione» nella «regolamentazione del transito dei veicoli pesanti», soprattutto su otto viadotti (della Noce, Cannuccette, Santo Stefano, Pietrasecca, Pié di Pago III, Fiume Salto, Valle Orsara, Fornaca) «che, come dimostrato nelle verifiche di sicurezza, inducono sollecitazioni critiche specialmente agli impalcati e alle solette», sulla A24 e A25.

Il Mit ritiene anche che la società possa attivarsi su altri quattro adempimenti minimali. Il ministero chiede di: effettuare prove di carico su scala reale per accertare lo stato tensionale indotto nelle strutture esistenti dai carichi di esercizio, di monitorare le deformazioni degli impalcati sotto l’azione di carichi di esercizio definendo le soglie di allerta che precludono allo Stato Limite di Esercizio dell’infrastruttura, di condividere con gli Enti Territoriali competenti (Prefetture, Polizia Stradale, Protezione Civile, Anas, Comuni ed altri) uno specifico ‘Piano di Gestione Emergenze’ da attivare nel caso di superamento delle soglie di allerta definite al punto precedente, e infine di effettuare un monitoraggio sismico con l’installazione di specifiche strumentazioni.

«A tal proposito – ha scritto il dirigente del Mit – si ribadisce l’ormai improcrastinabile urgenza di eseguire specifici interventi di adeguamento». Il Ministero chiede anche di approfondire con gli enti competenti «la proposta del ‘sistema di allerta sismica’ mappando preliminarmente le infrastrutture A24 e A25, in maniera da individuare le aree di minore pericolosità sismica dove eventualmente poter far confluire il traffico autostradale in presenza di sisma».

Nella relazione si legge anche che: «Le valutazioni tecniche sulle relazioni di Strada dei Parchi a seguito delle visite ispettive, non possono considerarsi esaustive della revisione proposta dal Consiglio superiore dei lavori pubblici ma solo preliminari per individuare eventuali interventi di mitigazione nelle more che sia esercitata la revisione tecnica complessiva di che trattasi, da eseguirsi a cura dei revisori nominati da codesta Direzione generale».

Toninelli: «L’obbligo di limitare il traffico è del concessionario, anticipati al 2018 i 192 mln»

Sulla vicenda è intervenuto in prima persona anche Danilo Toninelli. In aula nel corso del question time ha dichiarato: «La stampa che mi accusa di aver creato allarme senza intervenire sta di fatto coprendo le responsabilità dei concessionari, perché dovrebbe sapere che l’obbligo di limitare il traffico per ragioni di sicurezza grava sul concessionario come previsto dal Codice della Strada». «Peraltro non mi sono affatto limitato alla verifica diretta e personale sulle infrastrutture, ma sono intervenuto con l’anticipazione dal 2021 al 2018 e quindi con l’utilizzo immediato dei 192 milioni di euro previsti per la messa in sicurezza dei viadotti della A 24 e della A 25», ha aggiunto il ministro. E ancora: «Ricordo ancora una volta che la società Strade dei Parchi non sottoscrive un nuovo Piano economico finanziario dal 2013. Ciò significa che per l’intera legislatura passata i miei predecessori non hanno risolto una situazione che ha esposto i cittadini a tariffe oggettivamente insostenibili e le opere a un grave degrado».

L’ad della società: «Nessuna risposta dal ministro, non ci sono contributi statali»

La società non ha fatto mancare un replica. «Quello che so – ha dichiarato Cesare Ramadori, ad di Strada Parchi –, lo so dai giornali visto che con non riesco a parlare con il ministero, che non ci riceve. Nonostante la mia richiesta di poter incontrare il ministro Toninelli, infatti, inviata il 4 ottobre, ad oggi ancora non ho ricevuto risposta». Da qui la diffida «perché non c’è stata la consegna dei progetti per la messa in sicurezza». Così, la concessionaria delle autostrade A24 e A25 rendendo noto di aver appreso, in un’altra udienza, «che non ci sono ancora i contributi statali necessari a coprire l’importo dei progetti». «Non ci sono contributi statali, questo è il motivo per cui la Direzione generale non emette i decreti dei progetti ed è per questo che ho deciso di procedere con la diffida, perché io se non ho i progetti, non posso lavorare e non posso trovare chi li finanzia».

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / ANGELO CARCONI)

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