Crollo a Genova, uno sfollato trova la casa completamente allagata

18/10/2018 di Redazione

Il danno di dover lasciare la propria casa e la beffa di trovarla due mesi dopo completamente allagata. È quanto accaduto ad uno degli sfollati di Genova costretti ad abbandonare l’abitazione dopo il crollo del ponte Morandi e che oggi tornano per riprendere le proprie cose. Un abitante di via Porro non ha potuto raccogliere le sue cose perché ha trovato la casa completamente allagata a causa dell’acqua piovana fuoriuscita dalle cisterne di raccolta situate sul tetto del palazzo.

Per l’allagamento l’uomo ha dovuto rinunciare a riempire gli scatoloni a sua disposizione, nonostante l’aiuto dei vigili del fuoco. Si teme ora che il problema possa essersi verificato anche in altri palazzi. «Mi preparo al peggio, sperando nel meglio», è stato il commento del presidente del Comitato sfollati, Franco Ravera. L’allagamento si è verificato nel suo condominio e anche lui teme di trovare casa allagata. «Una sfortuna nella sfortuna – ha dichiarato – speriamo sia una situazione circoscritta».

Genova, rientri degli sfollati nelle case due mesi dopo il crollo del ponte Morandi

Stamattina, intorno alle 9, sono iniziati i rientri degli sfollati nelle case. Gli abitanti hanno qualche ora di tempo per ritrovare le proprie cose tra le mura abbandonate il 14 agosto scorso, giorno della tragedia. L’operazione è partita dalle case più lontane dai monconi del ponte Morandi. Ogni famiglia è stata dotata di 50 scatoloni, per riporre gli effetti personali, ma alcuni residenti si sono presentati ai varchi della zona rossa muniti di grandi valigie con rotelle. Due ore il tempo a disposizione.

Precisamente i primi cittadini a entrare nelle case sono stati alcuni inquilini dei civici 11 e 16 e 5 e 6 dia via Porro, più lontani dalla pila 10 del viadotto. Sono giunti nelle proprie abitazioni con il capo protetto da un caschetto, con al loro fianco i vigili del fuoco, e hanno iniziato a riempire gli scatoloni forniti dal Comune, già montati per evitare di perdere tempo nelle due ore concesse. Gli scatoloni vengono poi collocati sulle piattaforme mobili da trasloco. In tutta la giornata, secondo i piani, entreranno 24 famiglie.

Momenti di sconforto

Per gli sfollati si tratta di un momento molto doloroso. Una donna presa dallo sconforto è scoppiata a piangere interrompendo la visita in casa una delle persone sfollate di ponte Morandi. È stata costretta ad abbandonare l’abitazione e a uscire in strada. La donna poi si è ripresa e ha fatto rientro in casa. È stata assistita dai vigili del fuoco. Non è stato comunque necessario l’intervento del personale medico presente per assistere gli sfollati.

(Foto di copertina da archivio Ansa: le case di via Porro chiuse dal 14 agosto. Credit immagine: ANSA / LUCA ZENNARO)

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