La sparata di Luigi Di Maio sulle regole di funzionamento dell’Unione europea

07/10/2018 di Redazione

Luigi Di Maio ha parlato al Corriere della Sera della bocciatura della manovra finanziaria da parte di Bruxelles. “Sapevamo che questa misura economica non sarebbe piaciuta, ma tra sei mesi questa Europa sarà finita“, ha detto il vicepremier.

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Nell’analizzare i passi che il governo gialloverde dovrà compiere una volta tenutesi le elezioni europee del maggio 2019, Di Maio ha confermato di non considerare nessuna soluzione di riserva: “Non c’è nessun piano B. L’appartenenza all’Unione europea non è in discussione, così come non è in discussione l’uscita dall’euro. E’ la Commissioneche ha sei mesi di vita, dopodiché nessuno di questi soggetti farà più il commissario“.

L’intervista è poi proseguita con una semplificazione troppo grossa pronunciata dallo stesso Di Maio. Alla domanda del giornalista del Corriere “Ma le regole [dopo che tra 6 mesi questa Europa sarà finita] resteranno le stesse. Continuerete a non rispettarle, rinviando il pareggio di bilancio?“, il capo politico del M5S ha risposto così: “Ci sarà in tutti i Paesi un tale terremoto che le regole cambieranno dopo le elezioni. Ma il piano B non esiste, questa manovra noi la vogliamo discutere con le istituzioni europee. Loro non sono d’accordo con il nostro livello di deficit, però se è vero che loro sono aperti al dialogo anche noi lo siamo“.

Di Maio, nel suo affermare il repentino cambio di regole dell’Ue, non ha capito che le persone possono anche cambiare ma le istituzioni no. Almeno sul breve periodo. Per cambiare e approvare nuovi trattati o Fiscal compact, infatti, serve una conferenza intergovernativa prima e la ratifica di tutti i 27 paesi membri dell’Ue poi. Tradotto in parole povere, prima di due anni questa Europa non cambia. Altro che 6 mesi.

(Foto credits: Ansa)

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