Bologna, 136 bimbi sospesi dall’asilo perché non in regola con i vaccini

04/09/2018 di Redazione

Novanta bimbi sospesi ieri dalla scuola materna e altri 46 che non potranno frequentare il nido dalla prossima settimana perché non in regola con il certificato vaccinale prescritto dalla legge Lorenzin. È la linea dura decisa dal Comune di Bologna. Ne parla oggi l’assessore assessore a scuola e formazione, e vicesindaca, di Marilena Pillati, in un’intervista rilasciata all’edizione bolognese di Repubblica. «D’altra parte – ha detto l’esponente dell’amministrazione – è un anno che ne parliamo, le famiglie non possono più dire di non sapere, hanno avuto tutto il tempo per mettersi in regola». Quanto alle autocertificazioni – prosegue Pillati – «le verificheremo una ad una, le persone devono sapere che dichiarare il falso è reato».

Vaccini, a Bologna 136 bimbi sospesi dall’asilo perché non in regola

Ieri, con la ripartenza delle scuole materne, sono partite le prime email di sospensione della frequenza dei bimbi, mentre da oggi saranno i messi comunali ad andare a casa delle famiglie no vax o ritardatarie per notificare l’espulsione. Nei primi controlli il Comune di Bologna aveva rilevato circa 300 bambini da zero a 5 anni non in regola, scesi poi venerdì a quota 172, di cui 117 alle materne. Ieri erano 136 non in regola e stavolta è scattato il provvedimento. I numeri non sono alti, se si considera che gli iscritti alle materne sono circa 4.900 e 3.000 ai nidi. Solo dopo che la documentazione sarà stata presentata i piccoli potranno riprendere la frequenza ed è ammessa anche la dichiarazione di appuntamento all’Asl per la somministrazione dei Vaccini. Per i nuovi iscritti si tratta della sospensione dell’inserimento, non della frequenza.

Quanto alla possibilità del rinvio dell’obbligo contenuto nell’emendamento al decreto Milleproroghe che torna alla Camera a metà settembre, la vicesindaca Pillati replica: «Non ha senso, non capisco come la politica possa disconoscere le evidenze scientifiche sui vaccini. Spero prevalga la ragione. Comunque in Emilia Romagna i bimbi non vaccinati continueranno a non entrare nei nidi perché abbiamo una legge regionale, a prescindere dalle sorti dell’emendamento».

I presidi: «No all’emendamento che rinvia l’obbligo vaccinale»

Intanto i presidi chiedono con forza il ritiro dell’emendamento al Milleproroghe, che, se approvato in via definitiva, dilazionerebbe di un anno l’applicazione della legge sull’obbligo vaccinale. Oggi in audizione alla Camera il presidente dell’Associazione presidi Antonello Giannelli ha dichiarato: «Va ritirato l’emendamento che rinvia l’applicazione dell’esclusione della frequenza per i bambini non vaccinati: se passa, abbiamo per questo anno scolastico un rischio di insicurezza per la salute». E poi: «Ci sono 10mila bambini che non possono vaccinarsi per varie ragioni. E assegnare questi bambini a classi particolari non è possibile sia dal punto di vista organizzativo sia perché significa è una forma di segregazione che ripugna».

I medici: «Le vaccinazioni fondamentali per la tutela della salute»

Sulla stessa linea anche i sanitari. Oggi sempre in audizione alla Camera, Filippo Anelli, il presidente della Federazione nazionale medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), davanti alle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio, ha detto: «I medici considerano non giustificabile il rinvio dell’obbligo di presentare la certificazione della vaccinazione per l’iscrizione all’anno scolastico 2018-2019». «Per noi medici i vaccini sono uno strumento fondamentale di tutela della salute pubblica. L’eliminazione dell’obbligo potrebbe essere interpretata come un atteggiamento antiscientifico», «auspichiamo un’offerta vaccinale attiva, in cui siano escluse tutte le possibili barriere sia organizzative che economiche alla vaccinazione».

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / CIRO FUSCO)

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