Il M5S ha votato contro il ripristino dell’articolo 18, lasciando intatto il Jobs Act

02/08/2018 di Redazione

Una votazione surreale e anche un po’imbarazzante per il Movimento 5 Stelle. Ieri in Aula alla Camera dei Deputati il partito guidato da Luigi Di Maio ha votato contro il ripristino dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori proposto da Liberi e Uguali con un emendamento al Decreto Dignità. La proposta di modifica, primo firmatario Guglielmo Epifani, intendeva cancellare le riforme volute da Matteo Renzi nella scorsa legislatura. E in effetti tra i banchi di Montecitorio sono immediatamente partite le rivendicazioni da parte degli esponenti del Pd. «Prendiamo atto che il Movimento 5 Stelle, e anche la Lega, non cambiano assolutamente il Jobs Act, che rimane esattamente quello che è stato approvato dal governo Renzi, dopo che ci avete raccontato che avreste reinserito l’articolo 18 e abolito il Jobs Act dunque il Pd si asterrà…», sono state le parole in Aula di Debora Serracchiani, relatrice di minoranza.

Il M5S contro il ripristino dell’articolo 18, lasciando intatto il Jobs Act

La mossa del Partito Democratico di non votare sì all’emendamento si è rivelata una beffa per i pentastellati. I Dem si sono astenuti con Forza Italia per far emergere che gli unici contrari all’articolo 18 tanto osannato erano proprio i 5 Stelle, insieme agli alleati della Lega. Alla fine hanno votato a favore dell’emendamento di Lei solo 13 deputati, quelli di Leu. I no sono stati 317 e gli astenuti 191. Dopo la votazione sono partiti gli applausi ironici dei Democratici. Molte critiche al governo giallo-verde sono spuntate anche sulle pagine social di M5S e Carroccio. Gli applausi non sono piaciuti al relatore del provvedimento, il 5 Stelle Davide Trepiedi. Quando sono partiti gli applausi dei Dem ha chiesto la parola in Aula ma, prima di essere bloccato dal presidente di turno dell’assemblea Ettore Rosato, è riuscito solo a dire, : «Non accetto questa strumentalizzazione e queste critiche».

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / ANGELO CARCONI)

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