«Rompere il silenzio della menzogna», l’appello di Saviano ai personaggi pubblici

24/07/2018 di Enzo Boldi

Il diritto e il dovere di prendere una posizione. Roberto Saviano, in un articolo pubblicato oggi sul quotidiano La Repubblica, lancia un monito a tutti i personaggi pubblici e li invita a «rompere il silenzio della menzogna» sui temi caldi che dividono il nostro Paese. Dalla politica, al sociale fino all’economia. Per lo scrittore e giornalista napoletano, chi ha il privilegio di essere sotto i riflettori, ha il dovere di dare la propria opinione per smuovere le coscienze degli italiani.

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«Dove siete? Perché vi nascondete? – esordisce Roberto Saviano su Repubblica -. Amici cari, scrittori, giornalisti, cantanti, blogger, intellettuali, filosofi, drammaturghi, attori, sceneggiatori, produttori, ballerini, medici, cuochi, stilisti, youtuber, oggi non possiamo permetterci più di essere solo questo. Oggi le persone pubbliche, tutte le persone pubbliche, chiunque abbia la possibilità di parlare a una comunità deve sentire il dovere di prendere posizione. Non abbiamo scelta. Oggi tacere significa dire: quello che sta accadendo mi sta bene». E cita il filosofo francese Jean-Paule Sartre: «Ogni parola ha una conseguenza, certo, ma anche il silenzio ha conseguenze, diceva Sartre. E il silenzio, oggi, è un lusso che non possiamo permetterci. Il silenzio, oggi, è insopportabile».

Rompere il silenzio, Saviano chiede di avere coraggio

Una presa di posizione, un invito pubblico a chi vive sotto i riflettori e di questa luce riflessa deve essere portatore anche per quel che riguarda i temi che dividono gli italiani. «Chi in questi mesi non si è ancora espresso – prosegue Saviano – tace perché sa, come lo so io, che a chi fa il nostro lavoro parlare non conviene. Quello che nessuno ha il coraggio di dire è che spesso si tace per non essere divisivi, perché si teme che arrivino meno proposte, meno progetti».  Poi, l’attacco a Matteo Salvini: «Se la pensiamo così, abbiamo già perso, perché ci siamo rassegnati a non stimolare riflessioni e ad assecondare chi crede che la realtà sia riducibile a parole d’ordine come “buonista”, “radical chic“, “taxi del mare”, “chiudiamo i porti“, “un bacione”, “una carezza” ed emoticon da adolescente».

Rompere il silenzio, Saviano e l’Italia «fieramente multietnica»

Il Ministro dell’Interno è l’obiettivo, neanche tanto celato, del suo invito ai «colleghi» a non rimanere in silenzio. «Questo non è uno scontro tra me e Matteo Salvini – scrive Roberto Saviano -. Per me non c’è nulla di personale, sento fortissimi il dovere e la necessità di parlare per chi non ha voce. Per i seicentomila immigrati presenti in Italia, per le Ong che hanno iniziato a fare salvataggi in mare. Perché l’Italia è un paese multietnico. Fieramente multietnico». E poi richiama all’ordine chi ha gli onori e gli oneri di essere un personaggio pubblico. «Oggi chiedo a voi, miei concittadini, di mobilitarvi per i diritti di tutti, perché anche se a voi oggi sembra di non far parte di questi “tutti”, siete già coinvolti».

 

(foto di copertina: ANSA/ CIRO FUSCO)

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