CdP, Conte convoca il vertice. Salvini dice di non saperne nulla. Conte annulla il vertice

Sulla Cassa Depositi e Prestiti si sta consumando l’ennesimo psicodramma del governo guidato da Giuseppe Conte. Che oggi, lo ricordiamo, ha ribadito in un’intervista al Fatto Quotidiano di «essere il premier e di dettare le linea dell’esecutivo». La nomina del vertice dell’istituto rappresenta un punto cruciale dell’intera azione amministrativa. Ecco perché, quindi, c’è tensione tra Lega e Movimento 5 Stelle: se il nome non può, per forza di cose, appartenere né all’uno né all’altro schieramento, deve essere quantomeno condiviso.

Cassa Depositi Prestiti, cos’è

La Cassa Depositi e Prestiti è un istituto controllato per l’86% dal Ministero dell’Economia. I suoi introiti, relativi al risparmio postale italiano, sono tutti impiegati per prestiti verso lo Stato e le amministrazioni locali e per altri progetti di interesse nazionale. Un istituto chiave per la gestione del Paese.

Cassa Depositi Prestiti, cosa sta succedendo

Dunque, è trapelata nelle scorse ore, l’intenzione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di convocare un vertice con i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini dopo la proposta, avanzata dal ministro dell’Economia Giovanni Tria, di incaricare Dario Scannapieco, economista di fama europea. Tuttavia, il vertice – all’improvviso – viene annullato.

Matteo Salvini, interpellato dai cronisti, dice «non sapevo nemmeno che ci fosse un vertice, in ogni caso non mi occupo io della Cassa Depositi e Prestiti». Insomma, nelle sue dichiarazioni, trapela un evidente disaccordo sulla nomina più discussa di questa nuova legislatura. In ogni caso, come confermato dallo stesso Matteo Salvini, la decisione arriverà entro il 24 luglio, quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fissato un incontro risolutivo.

Cassa Depositi Prestiti, il disaccordo Conte-Salvini

Ma a dare una ulteriore indicazione sulle procedure da seguire, ci ha pensato il braccio destro di Salvini Giancarlo Giorgetti: «Sulla nomina c’è una procedura. Chiedete a chi le gestisce (ovvero Giuseppe Conte, ndr) e leggete il Fatto Quotidiano». Il riferimento è sempre alle parole del presidente del Consiglio che aveva detto a Marco Travaglio: «Il ministro competente le propone a me, io ne parlo con i due vicepremier, poi decidiamo insieme. Se non c’è accordo sulla persona più competente, rinviamo per trovarne una migliore».

E sembra proprio quello che è successo oggi: niente ok da Salvini, niente vertice. Però, la linea dell’esecutivo la detta Giuseppe Conte. Già.

FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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